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Cronaca

A vela da Trieste a Hong Kong, navigando verso il canale di Suez

Fabrizio Pizzioli e Matthew Hampton Wakelling stanno compiendo un viaggio straordinario dall'Adriatico alla Cina, navigando idealmente sulla via della Seta. "We sail the silk road" è il nome della loro impresa. Nell'articolo il racconto della seconda settimana

11 marzo La Cina è vicina

Nonostante le previsioni del tempo annunciassero un bel vento teso che avrebbe dovuto portarci a Creta, coprendo le restati 160 miglia in una ventina di ore, la realtà è che non soffia neanche un alito di vento. Siamo fermi con il generatore acceso per non scaricare le batterie, senza motore, aspettando che il vento si alzi. L’Egeo famoso per i suoi meltemi, ci prende in giro. Vedo in lontananza le luci di Atene e del Pireo, ormai concessione cinese. Stanotte quella è l’unica Cina che posso immaginare di raggiungere. 

Eterna domanda: perché il Che parti dopo la grande rivoluzione Cubana, lasciando l’incarico di ministro nella patria adottiva? Sono vent’anni di infinite discussioni con Luca. Tutte inutili come la maggior parte delle nostre discussioni.

Il famoso poster parla di ideali, coraggio, romanticismo e rinuncia di se per qualcosa più grande. Io ho sempre avuto un dubbio. E se il Che si stesse annoiando a fare il ministro a Cuba?  Non fraintendetemi, non voglio banalizzare, né svilire una figura eroica, ma mi chiedo: esiste veramente un atto eroico in sé, o tutto possa essere spiegato dalla piccola natura umana e dalle nostre piccole o grandi necessità umane?! In realtà forse non ci eleviamo mai, trasformiamo solamente il significato di quello che facciamo. Ad ognuno il suo di significato, ed è già tanto se ne creiamo uno.

Io e Luca spesso in compagnia di Massimiliano Maria Isidoro, che non infrequentemente ci dava le spalle in segno di disinteresse come altezzosamente sanno fare i gatti, non siamo arrivati a nessuna conclusione sull’argomento. Quello che invece so molto bene è che il significato e il vissuto del mio viaggio è cambiato in questo anno. E sta ancora cambiando. E capisco che non ce ne sia uno solo, anzi forse nessuno… è un significato aperto. Un jolly. 
Quando mi chiedono perché siamo partiti, scarico dei fumogeni colorati e faccio il trucco della sparizione perché, anche se ci fosse un vero profondo motivo, non lo so. Ma sono sicuro che lo scoprirò, forse ritornando a Ithaka.

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