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Cronaca

In Fvg calo delle nascite al 10.4%. L'impegno della Regione.

"Frenare il calo delle nascite e riportare in positivo il bilancio della natalità è un impegno di questa Giunta regionale". Lo afferma l'assessore alle Politiche sociali e alla Famiglia Maria Sandra Telesca.

- "Frenare il calo delle nascite e riportare in positivo il bilancio della natalità è un impegno di questa Giunta regionale".
Lo afferma l'assessore alle Politiche sociali e alla Famiglia Maria Sandra Telesca, commentando i dati emersi da una ricerca sul trend della natalità in Friuli Venezia Giulia, secondo cui negli ultimi cinque anni il calo delle nascite sarebbe stato del 10,4 per cento.

Ricordando che "il problema della diminuzione del tasso di natalità riguarda tutto il Paese", Telesca coglie lo spunto dalla ricerca per riflettere su come sia "riduttivo affrontare questo problema da un'unica prospettiva, enfatizzando cioè solo l'aspetto dell'utilità del cosiddetto 'bonus bebè' voluto dalla precedente Amministrazione".

"Il fatto che proprio il quinquennio 2008-2013 abbia registrato il più forte e progressivo decremento delle nascite - osserva Telesca - è la più palese dimostrazione che non è solo con un'erogazione economica una tantum che si può affrontare un problema dai molteplici aspetti che hanno le loro radici in una società in rapido cambiamento".

"Sicuramente - osserva - la crisi economica è determinante ma accanto a questa vanno considerati anche i problemi che le giovani mamme lavoratrici devono affrontare per conciliare famiglia e lavoro".

"Teniamo inoltre conto che oggi - continua l'assessore - le ragazze per fortuna scelgono percorsi di studio che una volta erano quasi esclusiva prerogativa dei ragazzi (medicina, ingegneria ecc.) e conseguentemente  intraprendono percorsi lavorativi impegnativi, in una società che purtroppo non offre ancora quella rete di servizi e quell'attenzione alla conciliazione dei tempi tra famiglia e lavoro che permetterebbero di vivere serenamente la maternità e la paternità".

"Spesso - aggiunge - è proprio la preoccupazione di dover affrontare da soli le difficoltà nella gestione dei figli, che frena le coppie di fronte alla decisione di mettere su famiglia.

È per questo che stiamo lavorando alla costruzione di un sistema coerente che integri aiuti economici e servizi per far sentire che esistono istituzioni capaci di dare risposte a tutte le necessità,  compresa la richiesta di rimuovere gli ostacoli che obbligano oggi molte donne a dover scegliere tra lavoro e famiglia".

In linea con questa visione integrata da quest'anno, ricorda l'assessore, è stato migliorato il sistema dei contributi per le rette dei nidi prevedendo un raddoppio degli stanziamenti (4 milioni più altri 4 milioni) e la possibilità di erogare le somme anticipatamente e non più l'anno successivo. L'intervento sui nidi si completerà con una revisione della regolamentazione che terrà anche conto di servizi sostitutivi nei territori che ne sono sprovvisti .

Ci sono inoltre in Friuli Venezia Giulia  8,9 milioni di interventi sulla Carta famiglia, altri 2,8 milioni per  integrare con 60 euro mensili l'intervento della Carta acquisti nazionale che è di 40 euro.

Va tenuto conto che la legge di stabilità nazionale prevede altre

misure: 960 euro annue erogate mensilmente per tre anni per nascita o adozione di figli per famiglie con Isee di 25 mila euro ( con un raddoppiato per Isee di 7 mila euro); buoni per l'acquisto beni e servizi per il mantenimento dei figli per nuclei con quattro o più figli; interventi di 100 milioni all'anno per il rilancio dei servizi socio educativi per la prima infanzia; un incremento dei fondi per la Carta acquisti (quelli che la Regione Friuli Venezia Giulia già oggi integra).

"Ci impegnano - conferma l'assessore Telesca - a migliorare ove necessario tutti gli interventi in essere per armonizzarli con quelli nazionali in modo da massimizzare i benefici alle famiglie".

"Continueremo dunque a lavorare in questa direzione - conclude - per costruire e mantenere salda una rete di servizi e di aiuti che non si limitino ad interventi una tantum, perché dobbiamo creare un sistema stabile che consenta di affrontare con serenità la maternità e la crescita dei figli. Figli senza i quali, noi non lo dimentichiamo mai, ci viene tolto il futuro".

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