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Mercoledì, 4 Ottobre 2023
Il caso / Via Galileo Galilei, 7

Incendio in via Galilei, tensione nel condominio: le testimonianze dei residenti

Alcuni residenti parlano di una persona "seguita dal centro di salute mentale", che sarebbe proprio l'inquilino dell'appartamento incendiato la sera del 25 dicembre

C'è chi non apre nemmeno la porta, chi "ha già parlato con l'avvocato e non rilascia dichiarazioni", e chi "ritiene sia meglio non dire nulla, anche sapendo poco". Non parlano volentieri gli inquilini dello stabile in via Galilei 7, dove la sera del 25 dicembre si è verificato l'ennesimo incendio. Tuttavia tre di loro parlano di un inquilino "sospetto", che sarebbe seguito da un centro di salute mentale e abiterebbe proprio nell'appartamento incendiato un paio di sere fa.

La storia

Trieste Prima aveva già trattato il vasto incendio che lo scorso giugno aveva interessato le cantine al piano terra e il pavimento di un paio di appartamenti al primo piano, ancora inagibili. Come dichiarato da un inquilino, "è veramente strano che quei locali abbiano preso fuoco: c'era stato un allagamento a causa della pioggia alcuni giorni prima ed era ancora tutto umido". Quella notte due persone sono rimaste lievemente intossicate dal fumo e diversi abitanti del palazzo avrebbero sentito due persone urlare: una donna e un uomo che la inseguiva.

Un episodio con almeno un precedente: qualche giorno prima un uomo avrebbe tentato di incendiare un appartamento al quarto piano inserendo attraverso la porta dei fogli di carta a cui aveva precedentemente dato fuoco. Un vicino racconta di aver visto tutto dallo spioncino della sua casa: "Ho visto un uomo armeggiare con dei fogli, tentava di infilarli nella fessura superiore della porta dopo aver bussato forte e a lungo. Così ho chiamato le forze dell'ordine". In effetti i segni dei presunti 'bigliettini incendiari' si vedono ancora sulla porta dell'appartamento, ma il colpevole non è stato identificato e nemmeno il testimone oculare è riuscito a riconoscerlo. In quell'occasione sono stati i Carabinieri a ccuparsi delle indagini.

I sospetti

I sospetti dei vicini ricadono tuttavia sull'inquilino del quinto piano, proprio la persona che sarebbe seguita dal centro di salute mentale e che abita proprio nell'appartamento incendiato la sera del 25 (verosimilmente anche qui con dolo). Probabilmente in seguito all'intervento dei vigili del fuoco con le pompe, una grande quantità di acqua è filtrata nell'appartamento al piano di sotto, causando danni.

Oltre a questi tre episodi, i Vigili del fuoco sarebbero stati chiamati almeno altre due volte quest'anno, pare per dei falsi allarmi: "Una volta li ho visti arrivare in ottobre - racconta una signora -, un'altra i primi di dicembre. Non so perché ma se ne sono andati subito. Comunque io non dormo tranquilla, ho sempre paura che possa ricapitare qualcosa, anche di più grave".

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