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Wartsila, i sindacati incontrano la Regione: "Si rischia la scomparsa dell'industria da Trieste"

Relli (Fiom Cgil): "Wartsila aveva rassicurato Fedriga e Giorgetti poco tempo fa. Ora il governatore chiederà il ritiro della procedura". Relli: "Convocata manifestazione in piazza Unità, è un problema di tutta la cittadinanza". Gavagnin: "Fincantieri potrebbe rivedere gli accordi futuri"

La Regione chiederà alla Wartsila di ritirare la procedura per la chiusura del sito triestino. E' quanto è emerso dall'incontro odierno tra i rappresentanti della Regione Fvg e le organizzazioni sindacali in merito al recente annuncio dell'azienda. Presenti il Presidente della Regione Massimiliano Fedriga, e gli assessori Alessia Rosolen (Lavoro) e Sergio Bini (Attività produttive). Così Marco Relli della Fiom Cgil: "Il presidente è stato esplicito: aveva chiesto all'azienda spiegazioni e loro avevano assicurato la continuità produttiva del sito, anzi, avevano fatto richiesta di fondi per lo sviluppo. Un comportamento che è andato contro le dichiarazioni che la Wartsila ha rilasciato poco tempo fa, anche al ministro Giorgetti. Ora il Presidente chiederà l'immediato ritiro della procedura e negli incontri vedremo cosa risponderà l'azienda, che in questo momento sta già spostando ordini verso la Finlandia, bloccando a livello lavorativo le trasmissioni tra Trieste e la Finlandia stessa".

A breve avrà luogo un incontro tra l'azienda e la Regione, nel frattempo i sindacati hanno indetto un presidio in piazza Unità per giovedì 21 luglio alle 15:15, invitando tutta la cittadinanza a partecipare.

Antonio Rodà (Uil) ha aggiunto: "Siamo a un punto di svolta: se Wartsila scompare, con la crisi di Flex e le altre, si rischia l'azzeramento e la scomparsa dell'industria dal nostro territorio. Alla politica e alla cittadinanza chiediamo di difendere quello che resta dell'industria, non solo per l'interesse di chi ci lavora direttamente ma per il benessere di tutta la comunità e per la stabilità economica che rende ancora il lavoro dell'industria portatore di ricchezza su tutto il territorio".

"Accogliamo positivamente l'appello del presidente Fedriga - continua Rodà - affinché si faccia sistema tutti assieme. Solo così si può invertire la situazione, facendo in modo che aziende come Wartsila, Flex o altre continuino a investire e a produrre sul nostro territorio. Non facendo sistema rischiamo solo di curare i frammenti delle varie crisi e delle varie ferite che si aprono di volta in volta perdendo pezzi che non verranno più sostituiti. Rischiamo mille posti di lavoro, Wartsila ne annuncia 450 ma ce ne sono almeno altrettanti nell'indotto. Quindi rischiamo un'ecatombe occupazionale come da almeno 30 anni non accadeva nella storia di questo territorio".

In merito al ruolo di Fincantieri, ha dichiarato Alessandro Gavagnin della Fim Cisl: "Fincantieri in questo momento potrebbe rivedere gli accordi commerciali perché ha un ordine già evaso per le navi future di una quarantina di motori, ma non dico che potrebbe pensare di annullare gli ordini, perché dovrebbe pagare una penale, ma almeno di rivedere gli accordi futuri".

Così il sindaco DIpiazza: "La Wartsila rappresenta la storia della città, solo qualche mese fa avevano firmato un documento in cui si specificava che andava tutto bene, poi da un giorno all'altro hanno dichiarato che avrebbero mandato a casa 450 lavoratori, più l'indotto. In quel momento c'era con me l'Ad di Fincantieri ma probabilmente loro avranno i contratti blindati. Una situazione a dir poco drammatica". 

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