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Cronaca Monrupino

Indipendentismo Triestino: il Fronte e il Movimento Divisi sulla Politica

Marchesich (Fronte per l'indipendenza): «Bisogna muoversi dall'interno delle istituzioni», Giurastante (Movimento Trieste Libera): «Rinneghiamo le istituzioni italiane, non possiamo farne parte» 18.4.2014 | 17.35 - La crisi, le tasse sfornate a...

Marchesich (Fronte per l'indipendenza): «Bisogna muoversi dall'interno delle istituzioni», Giurastante (Movimento Trieste Libera): «Rinneghiamo le istituzioni italiane, non possiamo farne parte»

18.4.2014 | 17.35 - La crisi, le tasse sfornate a ciclo continuo dai Governi, l'incertezza nel futuro? Questi e molti altri sono i motivi che hanno accresciuto sempre di più la voglia di "indipendenza" dallo Stato italiano a Trieste, ma anche in altre regioni del Paese. Nel vicino Veneto si è giunti a un referendum on-line, seguito poi dall'arresto di alcuni "militanti" che avrebbero oltrepassato il limite.

A Trieste, è nota la presenza e l'attività costante, in forte contrasto con le istituzioni italiane (specie la Magistratura), del Movimento Trieste Libera, guidato dal presidente Roberto Giurastante (a destra nella foto). Ma alle vicine elezioni amministrative - il 25 maggio in concomitanza con quelle per il Parlamento Europeo - si presenta un altro movimento indipendentista che da anni lavora in città e in tutta la regione, il Fronte per l'indipendenza (ex Fronte giuliano) guidato da Giorgio Marchesich (a sinistra nella foto).

Il Fronte e il Movimento hanno lo stesso fine: l'indipendenza di Trieste, entrambi si rifanno al Trattato di pace del 10 febbraio del 1947, ma le due vie per giungere a questo scopo sono diametralmente opposte. «Io dico che bisogna entrare all'interno delle istituzioni per cambiare le regole» afferma Marchesich, «Non possiamo votare per le istituzioni italiane che non riconosciamo e che ledono i nostri diritti» risponde Giurastante.

«Mio padre è stato uno del fondatori del Fronte negli anni '60, non è che il Movimento Trieste Libera abbia scoperto l'acqua calda - afferma Marchesich -, loro hanno avuto la fortuna di essere venuti fuori in un momento particolare, sfruttando internet e il web in generale. Però le loro modalità non possono portare a nulla: con tutti i casini che ci sono nel mondo in questo momento, la vedo problematica andare alle Nazioni Unite per parlare del Tlt.

Qualsiasi azione deve avere il popolo alle spalle, bisogna dimostrare che dietro l'idea c'è un seguito politico concreto, solo allora le puoi riproporre con una certa forza: vedi i veneti, senza nessuno nelle istituzioni, anche essendo andati a votare in 2 milioni, sono fini in galera. Se sei un cittadino qualunque o anche uno molto importante mediaticamente parlando non ti ascoltano, ma se è per esempio il sindaco (gli esponenti del Fronte per l'indipendenza del Territorio libero di Trieste sono candidati alle elezioni di Monrupino, San Dorligo della Valle e Sgonico, ndr) a parlare dell'indipendenza di Trieste, allora la richiesta ha un peso diverso».

«Non appoggiamo minimamente il Fronte di Marchesich - afferma Griurastante - e non ci sono nostri esponenti in lista. Come potremmo candidarci se non riconosciamo le elezioni della Repubblica italiana, perché si tratta di violazione del trattato di pace: queste elezioni vengono organizzate a nostro danno perché nulla hanno a che fare con il nostro territorio. La nostra prassi per le prossime elezioni sarà sempre la stessa: per prima cosa ricorreremo a livello internazionale per questa violazione dei diritti del Territorio libero di Trieste; per quanto riguarda l'espressione di "non voto", i nostri simpatizzanti potranno recarsi se vogliono al seggio, dichiarando di appartenere al Tlt e che il loro rifiuto verso delle elezioni organizzate in violazione dei propri diritti venga messo a verbale».

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