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Cronaca Via della Pietà

Infermiera multata davanti al Maggiore, ondata di solidarietà: "Parcheggi gratis per operatori sanitari"

Il post diventa virale sui social, gli utenti di Facebook sollecitano il Comune a prendere una misura straordinaria. L'operatrice ASUGI: "Usare l'auto è prevenzione, usare i bus è un rischio". Sulla situazione al Maggiore: "Ancora sostenibile, mi sento tutelata. Ma restate a casa per non farla peggiorare"

Un'infermiera in turno al reparto infettivi dell'Ospedale Maggiore, in piena emergenza coronavirus lascia l'auto in sosta sui parcheggi blu, ma viene multata. Scoppia la "rivolta" sui social, il post diventa virale e sfocia in una richiesta quasi unanime: "I parcheggi blu siano gratis per il personale ASUGI". La proposta era stata avanzata qualche giorno fa anche dal consigliere corcoscrizionale Luca Salvati, ed è anche oggetto di una petizione online lanciata da un'altra dipendente dell'azienda sanitaria. La giovane infermiera aveva anche esposto un cartello in cui specificava di essere in servizio, con numero di tesserino ma la sanzione è stata applicata uguamente, nel rispetto delle norme comunali. 

"Un altro sacrificio?"

Questo il racconto dell'operatrice sanitaria, al suo primo turno in terapia semi intensiva: "Normalmente lavoro in chirurgia generale a Cattinara, ma visto il continuo incremento di positivizzazioni dei colleghi, ora costretti a casa, ho deciso di mettermi in gioco in questo momento difficile e di fare la mia parte". Una scelta consapevole quindi, quella di entrare nel reparto infettivi a prestare la propria professionalità, scelta che si è accompagnata a una condivisibile riflessione: "pretendere oltre a questo sacrificio anche il pagamento del posto auto nei pressi dell'ospedale (notare bene che lo spostarsi in auto non é solo una questione di comodità, lecita dopo 8 ore di turno, ma anche una misura precauzionale, lavorando con persone infettate non é una buona idea viaggiare su mezzi pubblici) non é un po' troppo?".

L'infermiera precisa tuttavia che "Non ho mai approfittato del mio lavoro per avere posteggio dove non concesso, nemmeno quando ero costretta a posteggiare in doppia fila in via Battisti per fare un semplice prelievo a domicilio. Mi sono presa sempre la responsabilità della scelta. Ma in questo caso mi rimetto a voi: dopo essere stati 8 ore ad assistere le persone che  hanno contratto questo brutto male, con tutti i rischi che conosciamo, se uscendo esausti trovaste una multa sulla vostra macchina, praticamente l'unica, sui posti blu, in mezzo a una città deserta, come vi sentireste?"

Esatto tira diritto, ecco la replica

Solidarietà su Facebook

Grande il supporto social, ovviamente sfociato negli irresponsabili eccessi dei leoni da tastiera, da cui l'autrice del post si dissocia: "Invito tutti a NON augurare ai dipendenti di Esatto di infettarsi, sono lavoratori che rispondono a delle direttive comunali (così mi hanno spiegato al telefono). Spero di vedere presto posteggi blu a disposizione del personale fino a fine emergenza, come in tanti altri comuni". Molti commentatori sconosciuti si sono anche offerti di pagare la multa di tasca propria, offerta cortesemente rifiutata dalla dipendente ASUGI: "Ringrazio, ma pagherò di tasca mia".

La situazione al Maggiore

Ma come si lavora all'interno del Maggiore e com'è la situazione? È quello che si chiedono tutti e che abbiamo domandato all'infermiera in questione: "La situazione per il momento è sostenibile. Ho trovato un team preparatissimo - spiega - e molto disponibile. Nonostante la pressione e l'azienda sanitaria ci ha prontamente fornito tutti i DPI necessari e la formazione per usarli. I coordinatori e referenti sono disponibili per i lavoratori in prima linea, e lavorano tutto il giorno. Mi sento tutelata".

Restate a casa!

Non manca una raccomandazione che non si ribadirà mai abbastanza in questi giorni: "È necessario stare a casa, tutti ci stiamo impegnando a fare del nostro meglio, ma come ben sappiamo le risorse non sono infinite, pertanto dobbiamo cercare di contenere il numero di contagi per riuscire ad assistere al meglio chi sviluppa complicanze, non saturando il servizio".

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