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Cronaca Viale Miramare

Inferriata e parcheggio sul terrapieno: piano da 660 mila euro per Barcola

Le opere rientrano nella variazione del Piano triennale delle opere presentata dall'assessore ai Lavori pubblici Elisa Lodi in Commissione consigliare

Due opere care al sindaco Dipiazza verranno realizzate nel corso dei prossimi mesi, anche se una delle due in modalità un po' differente da quella inizialmente delineata dal primo cittadino. Infatti sia la riqualificazione dell'inferriata di viale Miramare che il maxi parcheggio da 500 posti auto sul terrapieno di Barcola vedranno la luce nel 2018, come ha rilevato l'assessore Elisa Lodi esponendo le variazioni di Bilnacio del Piano triennale delle opere. 

Inferriata di viale Miramare

Il primo lavoro inizialmente Roberto Dipiazza voleva attribuirlo ai richiedenti asilo sfruttando i 340 mila euro che la Regione destinerà a progetti d'integrazione messi in atto dal Comune tra il 2017 e il 2018. L'idea però aveva spaccato la maggioranza, con Lista Dipiazza disposta a «turarsi il naso», ma con Lega Nord e Fratelli d'Italia sugli scudi. Oggi dunque, in Commissione II (Bilancio, presieduta dal dipiazzista Roberto Cason) congiunta con la IV (Lavori pubblici, presieduta dal forzista Michele Babuder) l'assessore ai Lavori pubblici Elisa Lodi ha confermato che l'opera si farà, che costerà 133 mila euro, ma saranno fondi propri del Comune di Trieste che metterà a bando l'intervento che verrà aggiudicato al miglior offerente. 

Parcheggio sul terrapieno di Barcola

Se le problematiche legate all'inferriata di Barcola erano più politiche, quelle sul terrapieno erano di carattere ambientale e di sicurezza. Infatti è noto che l'area è inquinata e quindi ogni operazione va compiuta con circospezione. Ecco dunque il progetto da 530 mila euro del Comune (200 mila di finanziamento dall'Uti) che andrà a creare circa 500 posti auto in prossimità delle società nautiche - possibilimente già entro l'estate, ha detto l'assessore Lodi, o al massimo in vista della 50esima Barcolana -, senza scavare o spostare terrà, ma "tombando" la terra inquinata e ponendo illuminazione di nuova tecnologia che non necessiti di far passare tubi nel sottosuolo. 

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