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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Infortuni sul lavoro, dal 21 aprile operativa la legge su prevenzione cadute

Per numero di casi le cadute dall'alto sono superate solamente dagli incidenti stradali

 Il prossimo 21 aprile entrerà in vigore la nuova legge regionale 24 del 2015, che detta "Norme per la sicurezza dei lavori in quota e per la prevenzione di infortuni conseguenti al rischio di cadute dall'alto", infortuni che rappresentano una delle principali cause di incidenti gravi e assai spesso mortali. Lo ha ricordato a Trieste l'assessore Sara Vito, che ha rappresentato l'Amministrazione del Friuli Venezia Giulia alla 7.a giornata regionale dedicata alle vittime degli incidenti sul lavoro. 

Diffusione della cultura della prevenzione e per la sicurezza nei posti di lavoro e nelle scuole, problematiche legate agli infortuni sul lavoro e malattie professionali sono stati i temi trattati nel corso di un affollato confronto, che si è aperto con un minuto di silenzio in segno di rispetto e commozione per tutte le vittime sul lavoro e in particolare per i due cavatori morti a Colonnata due giorni fa e per l'operaio folgorato da una scarica elettrica a Torviscosa. 

Moderato dal presidente regionale dell'Anmil Romeo Mattioli, oltre a Sara Vito al dibattito sono intervenuti, tra gli altri, il sindaco di Trieste Roberto Cosolini, con l'assessore all'assistenza Laura Famulari, l'assessore provinciale all'assistenza Adele Pino, Franco Gerardin, vice presidente nazionale Anmil, Maria Gabriella Grasso, direttrice regionale Inail, e il segretario generale Cgil Trieste Adriano Sincovich. 

Nell'ambito delle politiche per la tutela della salute, come ha ricordato Vito, la Regione dedica grande attenzione alla prevenzione degli infortuni. E poiché per numero di casi le cadute dall'alto sono superate solamente dagli incidenti stradali, la riduzione di questi infortuni attraverso rigide norme di sicurezza (in termini di accorgimenti da adottare) diviene ora un obiettivo prioritario, in considerazione degli elevatissimi costi sociali: vite umane spezzate, spese in cura e riabilitazione, costi previdenziali e giudiziari, mancata produttività. 

E' un tema che riguarda naturalmente l'edilizia, sia nelle costruzioni che nelle manutenzioni, e che coinvolge operai ma anche proprietari ed inquilini, impegnati in attività banali quali ad esempio la pulizia di tetti e grondaie. 

E se appare sempre più necessario accrescere la cultura della prevenzione e della sicurezza, ecco che sono le scuole il terreno fertile dove piantare questi germogli. Da qui l'impegno della Regione ad investire in formazione, informazione ed educazione, anche verso le giovani generazioni. Aspetti sui quali si svilupperà già dai prossimi giorni una capillare campagna di sensibilizzazione. 

Per quanto poi concerne le malattie professionali, il cui andamento appare in aumento, come ha indicato la direttrice Inail di Trieste, Grasso, l'assessore Vito ha evidenziato come l'Amministrazione regionale abbia voluto in particolare invertire una tendenza al rallentamento nel censimento della presenza di amianto. Osservando che le ultime rilevazioni risalgono ad una decina d'anni fa, l'assessore ha sottolineato come il tema oggi sia affrontato nella sua complessità a 360 gradi: grazie al lavoro dell'Agenzia regionale per la protezione dell'Ambiente (Arpa) si sta lavorando per fare un quadro aggiornato su presenza, smaltimento e bonifiche effettuate. Proprio nei giorni scorsi vi è stato anche un primo volo, effettuato su un'ampia zona della regione, per individuare dal cielo con il telerilevamento coperture in cemento-amianto. 

Nel suo intervento Vito ha inoltre richiamato l'attenzione sul fatto che per contribuire ad alleviare le conseguenze ed i disagi economici dei familiari delle persone che sono decedute a seguito di incidenti avvenuti per ragioni di lavoro, nel 2007 la Regione, con la legge 30, ha istituito un "Fondo di solidarietà". 

Infine, rispetto alla necessità da tutti manifestata di fare squadra tra tutti i soggetti coinvolti nella sicurezza, l'assessore ne ha visto un richiamo al ruolo della Regione quale ente coordinatore che non solo appare corretto ma è ancora più attuale nel momento in cui, con il superamento delle Province, la competenza in materia di lavoro è in capo proprio all'amministrazione regionale. 

Agire in modo sinergico, con motivazione e responsabilità, è assolutamente fondamentale, ha concluso l'assessore Sara Vito. ARC

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