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Cronaca

Insediato e presentato il nuovo capo della Mobile Marco Calì

Di origini partenopee, da 10 anni e mezzo dirigeva la Squadra Mobile di Padova: «Impatto molto positivo, ho trovato un clima molto sereno e collaborativo. A Padova avevo allacciato rapporti diretti con la cittadinanza, perchè i cittadini sono i primi recettori e sentinelle»

Insediato e presentato ufficialmente il nuovo capo della Squadra Mobile di Trieste Marco Calì. Il dirigente della Polizia di Stato, di origini partenopee, ma proveniente da Padova, dove ha diretto la Mobile per oltre 10 anni, subentra a Roberto Giacomelli, trasferito al Servizio centrale operativo del Viminale.

​A introdurre la conferenza stampa di presentazione alla stampa la portavoce della Questura Denise Mutton e il Questore Antonio Maiorano: «Con piacere vi presento il nuovo collega - ha esordito quest'ultimo -, un funzionario di primo ordine, anche dal punto di vista umano, l'aspetto per me più importante perchè dietro le istituzioni ci sono gli uomini e gli uomini fanno le istituzioni. Calì è un mio uomo di fiducia, che arriva con motivazioni professionali e personali per rendere la città ancora più vivibile». 

marco calì questura mobile polizia-2«Sono a Trieste da due giorni - ha esordito Marco Calì - ma nei 10 anni e mezzo a Padova ho capito le dinamiche complesse del Nord-Est, dove la cittadinanza pretende molto e per noi è uno stimolo maggiore a svolgere al meglio il nostro servizio. In questi giorni ho avuto un impatto molto positivo, ho trovato un clima molto sereno e collaborativo, che poi è la mia filosofia, quella del gioco di squadra. A Padova avevo allacciato rapporti diretti con la cittadinanza, perchè i cittadini sono i primi recettori e sentinelle».

«In passato ho avuto modo di collaborare con la Mobile di Trieste quando ero a Padova, l'ultimo esempio è quello dell'arresto della coppia di romeni e il fratello della donna, dediti alle violente rapine ai danni delle persona anziane. Quindi ho già avuto modo di conoscere la realtà triestina, ma poi è un altro conto viverla quotidianamente. Ogni città ha le sue storie e peculiarità criminali, Padova per esempio è la centrale dello spaccio di droga, Trieste invece è interessata per esempio dal flusso migratorio essendo una città di confine. A questo proposito, sono stato informato che, come a Padova avevamo contatti e collaborazioni dirette con la Polizia Romena, qui sono attivi accordi con le polizie degli stati limitrofi: questo tipo di rapporti non può che rafforzare i nostri servizi e interventi».

Ha poi ripreso la parola il Questore Maiorano per rispondere alle domande relative allo spostamento di alcuni agenti da Trieste all'Expo di Milano e alla percezione di sicurezza della cittadinanza: «Come in ogni famiglia, tutti siamo chiamati a qualche sacrificio. Se ci sono delle richieste da parte del dipartimento, che ha deciso di mandare dei nostri agenti a Milano, io sono felice di ubbidire. Non dimentichiamo poi che la percezione della sicurezza e la sicurezza reale sono due aspetti differenti, entrambi molto importanti per la Polizia: molte volte non dipende solo da noi, per esempio una persona può preoccuparsi perchè vede improvvisamente un gruppo di 50 persone con lineamenti diversi dai suoi oppure perchè una persona appena arrestata viene scarcerata dopo qualche ora o giorno».

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