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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Integrazione sociale degli immigrati, da regione 3 milioni per iniziative ad hoc

Il voto ha registrato le posizioni contrarie di LN, AR e l'astensione di MoVimento 5 Stelle, mentre i sì sono venuti da Pd, Sel e Cittadini. Relatori per l'Aula Codega e Stefano Pustetto (Sel) per la maggioranza, mentre per la minoranza Barbara Zilli (LN) e Ilaria Dal Zovo (M5S)

La VI Commissione del Consiglio regionale, presieduta da Franco Codega (Pd) e presente l'assessore Gianni Torrenti competente per materia, ha approvato a maggioranza la proposta di legge contenente norme per l'integrazione sociale delle persone migranti straniere immigrate, di cui lo stesso Codega è primo firmatario, affiancato nella proposta da tutti i colleghi del Gruppo consiliare del Pd oltre che dai consiglieri di Sel Lauri, Pustetto e Gratton e dal capogruppo dei Cittadini Pietro Paviotti.

Il voto ha registrato le posizioni contrarie di LN, AR e l'astensione di MoVimento 5 Stelle, mentre i sì sono venuti da Pd, Sel e Cittadini. Relatori per l'Aula Codega e Stefano Pustetto (Sel) per la maggioranza, mentre per la minoranza Barbara Zilli (LN) e Ilaria Dal Zovo (M5S). Durante il dibattito generale è emersa la contrarietà al provvedimento da parte di Forza Italia (Novelli e Riccardi), Lega Nord (Zilli) e Autonomia responsabile (Sibau), che l'hanno definita sbilanciata e inutile, mentre valutazioni positive sono venute da Cremaschi, Da Giau, Zecchinon del Pd, da Pustetto e Lauri di Sel per la maggioranza, cui si è aggiunto un intervento del presidente Codega promotore del testo.

Con il provvedimento, oggetto di molte audizioni e incontri e corretto da una serie di emendamenti presentati dallo stesso Codega e infine modificato anche nel titolo per iniziativa di Cremaschi, si vuole rispondere alle esigenze che le persone immigrate manifestano nel campo del lavoro, della scuola, dei servizi sociali, dell'identità culturale. Al proposito Codega ha ricordato che le persone a cui la norma si rivolge sono complessivamente 108mila, delle quali 55mila lavorano contribuendo per 3 miliardi di euro al Pil regionale (che complessivamente ammonta a 36 miliardi) e a un gettito fiscale di circa 180 milioni; inoltre le risorse che gli immigrati inviano a casa sono pari a 60 milioni di euro, sessanta volte quello che come Regione si sta facendo in termini di cooperazione, realizzando così praticamente quell'obiettivo di un aiuto nei Paesi d'origine che viene invocato. Il testo - ha inoltre sottolineato Codega - introduce elementi innovativi di governance al momento assenti, ma i fondi previsti sono gli stessi che già si stanno impiegando e a cui si dà continuità senza maggiori esborsi. Ma il senso della norma sta anche nel fatto che con una legge l'amministrazione esprime il suo volto politico, il suo orientamento nelle scelte e negli indirizzi, ed è quindi un atto di trasparenza.

Queste 108mila persone non sono percepite dall'opinione pubblica come privilegiate, ha sottolineato dal canto suo l'assessore Torrenti evidenziando che un servizio ordinario costa meno di quello emergenziale; l'obiettivo è una legge che funzioni bene e gli interventi sul testo mirano a renderla il più snella possibile. 

L'intera giornata è stata quindi dedicata all'esame degli emendamenti e all'approvazione dell'articolato. Molte le modifiche di dettaglio e di precisazione oltre alle riformulazioni intere o parziali di alcuni articoli, nell'ottica di un testo più incisivo. 

Fra gli emendamenti, quello che ha riempito di contenuto l'articolo 26 sulle norme finanziare. Sono previsti poco più di 3 milioni di euro complessivamente, per il 2016 e 2017, per far fronte agli interventi previsti dal programma delle politiche di immigrazione; altri 10mila euro nel biennio sono per le spese per la Conferenza regionale sull'immigrazione, per la Consulta regionale per l'integrazione dei cittadini stranieri e per il Tavolo regionale istituzionale sulla protezione internazionale; 100mila (50mila per ciascuno dei due anni) per corsi di formazione e di aggiornamento dei mediatori culturali; infine, ulteriori 100mila (anche in questo caso 50mila sia per il 2016 che per il 2017), per i servizi di mediazione socio-culturale presso i Centri per l'impiego.

E se negli articoli dal 3 all'8 si definiscono i ruoli delle diverse istituzioni territoriali, una modifica all'art.6 prevede che il piano triennale sia approvato dalla Giunta su proposta dell'assessore competente di concerto con gli assessori competenti in materia di infrastrutture, salute, lavoro e istruzione, sentito il CAL e la competente Commissione consiliare. E all'art.8 che riguarda il monitoraggio delle politiche di immigrazione si stabilisce che sia pubblicato annualmente un rapporto. Con gli articoli 9 e 10 si istituisce la Consulta regionale per l'integrazione e se ne definisce il funzionamento. L'articolo 11, poi, definisce le modalità di azione e intervento della Regione nei confronti dei richiedenti asilo. Gli articoli 12, 13 e 14 puntualizzano le modalità per la lotta alla discriminazione, per le iniziative di rientro e reinserimento nei Paesi di origine e assicurano agli enti locali le risorse per iniziative di tutela dei minori non accompagnati.

Tutte norme oggetto di modifiche e aggiustamenti, come pure i successivi articoli che riguardano gli interventi di settore, compresi la promozione e il sostegno da parte della Regione dei luoghi di accoglienza provvisoria, delle agenzie sociali per l'abitare e per la gestione di alloggi sociali in forma collettiva. Sono stanziati incentivi alle istituzioni scolastiche e agli enti locali per interventi per la formazione alla cittadinanza italiana e all'apprendimento della lingua italiana prevedendo inoltre, con emendamento aggiuntivo, la collaborazione istituzionale in materia di istruzione e ricerca; favorita la promozione di iniziative pubbliche e di centri di aggregazione, con un emendamento si è meglio dettagliato l'aspetto dell'assistenza sanitaria, mentre altri due articoli forniscono indicazioni per favorire l'inserimento lavorativo e l'accesso alla formazione professionale svolta dagli enti regionali. Con un articolo poi si prevede la clausola valutativa.

 

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