Ancora allarme per i computer privati e delle aziende. Sta girando in questo periodo "CryptoLocker, virus malevolo, noto anche come “ransomware” (sommatoria dalle due parole inglesi “ransom”, ricatto, e “software”, programma informatico), che nasconde tutti i dati del computer infettato. Sulla posta elettronica delle diverse aziende viene recapitata una mail con allegata una fattura falsa. Basta solamente scaricare il file e il virus cripta tutti i dati contenuti nel computer.

Per consegnare le chiavi per la decrittazione di tutti i file, gli hacker chiedono all’utente il pagamento di una determinata somma di denaro, generalmente sotto forma di bit-coin. Di norma le aziende, nella speranza di riavere indietro i propri dati, senza avere la certezza di recuperarli tutti, sono spesso disposti a pagare somme che possono variare dai 300 ai 1.000 euro. Lo rileva in un articolo pubblicato il sito Udinetoday.

A comunicarlo è stato il responsabile della sezione di Udine della Polizia Postale, ispettore capo Francesco Tempo, nel corso della seconda campagna educativa itinerante "Una vita da social" (che l'anno scorso ha fatto tappa anche in piazza Unità a Trieste) che ha portato in giro per l’Italia  un camion attrezzato per illustrare ai ragazzi delle scuole e al pubblico in generale i rischi connessi all'uso dei social network e approfondire le tematiche del cyberbullismo, dell'adescamento online e dell'importanza della sicurezza della privacy.

È fondamentale non aprire mai le mail arrivate da indirizzi sconosciuti e non cedere poi al successivo ricatto; non soltanto per motivi etico-morali: quasi mai il pagamento del prezzo del ricatto restituisce, infatti, i documenti “infetti”. 

Un'altra difesa importante è  mantenere aggiornato un buon antivirus sul proprio personal computer.