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Cronaca

Isola di Barbana, lunedì il giubileo delle associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati

Lunedì 25 aprile all'isola di Barbana il mondo della diaspora giuliano-dalmata si riunirà per una commemorazione

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TriestePrima

Il 25 aprile è una data che possiede già tanti legami con la storia della comunità italiana dell'Adriatico orientale ed in questo 2016, anno del Giubileo della Misericordia, ne acquisirà ancora uno, importantissimo.

Innanzitutto in tale data ricorre la celebrazione religiosa di San Marco Evangelista, i cui leoni sono stati effige della Serenissima Repubblica di Venezia, la quale ha marcato i suoi domini in Istria e Dalmazia con palazzi, chiese e fortezze in cui faceva bella mostra di sé proprio il leone marciano. Nonostante i tentativi di smantellarli o scalpellarli che si sono succeduti nel tragico Novecento delle terre dell'Adriatico orientale, questi leoni sono ancora presenti, a testimoniare le radici italiche della cultura, della storia e della lingua di quella regione.

Siffatti attestati di italianità, nonché la presenza di una comunità italofona radicata da secoli in Istria, nel Carnaro e in Dalmazia sono stati oggetto di una violenta offensiva che ha vissuto la sua fase più tragica proprio all'indomani del 25 aprile 1945, giorno che ancor oggi la Repubblica italiana celebra come Festa della Liberazione. Se nell'Alta Italia la Seconda Guerra Mondiale giungeva effettivamente a conclusione, nelle province del confine orientale italiano aveva appena inizio una nuova occupazione straniera, foriera di uccisioni, deportazioni, esili e violenze perpetrati da nazionalisti sloveni e croati che portavano a compimento un progetto espansionista sotto la copertura della bandiera rossa dell'esercito partigiano di Tito.

La tragedia delle Foibe ha conosciuto anche martiri in odium fidei, come don Tarticchio ed il Beato Bonifacio, la catastrofe dell'esodo ha visto figure ecclesiastiche cimentarsi a beneficio dei 350.000 esuli, come Padre Rocchi e Monsignor Santin; questo 25 aprile di pellegrinaggio e commemorazione sarà anche il momento in cui ricordare Egidio Bullesi, marinaio e operaio polesano deceduto in concetto di santità il 25 aprile 1929: la sua urna riposa proprio nella cappella dell'Apparizione di Barbana.

Avrà, quindi, luogo lunedì 25 aprile il Giubileo degli Esuli istriani, fiumani e dalmati al Santuario Mariano dell'isola di Barbana, nella laguna di Grado (GO). In questa località, da cui nell'alto medioevo si mosse la comunità fondativa di Venezia, si daranno appuntamento, quasi a chiudere simbolicamente un cerchio, le principali associazioni della diaspora giuliano-dalmata, l'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia in primis, e le sigle patriottiche che hanno a cuore la storia, l'identità ed il futuro dell'italianità nell'Adriatico orientale.

"Parce mihi quia Dalmata sum" recitava San Girolamo, alla Misericordia del Giubileo di Papa Francesco ci appelleremo, invece, noi pellegrini, esuli e discendenti di esuli, che affolleremo il Santuario nella commemorazione delle umiliazioni e delle angosce dell'esodo, dei nostri morti massacrati dalla ferocia titina ovvero defunti lontano dalle proprie case e dalle proprie terre, sparpagliati nel resto d'Italia e del mondo.

Renzo Codarin

Presidente nazionale Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia

info@anvgd.it

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