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Cronaca

«L'allevamento bovino strategico per la Regione. Handicap agricoltura regionale è età matura degli addetti»

20.20 - Lo ha dichiarato oggi il vicepresidente della Regione ed assessore alle Risorse agricole, Sergio Bolzonello

«Dobbiamo considerare oggi il settore dell'allevamento bovino del Friuli Venezia Giulia come il comparto in assoluto più in difficoltà nell'ambito di tutta la filiera agroalimentare regionale», ha dichiarato oggi a Gemona del Friuli il vicepresidente della Regione ed assessore alle Risorse agricole, Sergio Bolzonello, in occasione della sesta edizione della Mostra FVG del bovino da latte - e di "Gemona formaggio....e dintorni", giunta al suo 15.mo anno di vita - promossa dall'Associazione allevatori del Friuli Venezia Giulia, dall'Amministrazione comunale gemonese e da Pro Gemona.

Anche per questo motivo, ha osservato Bolzonello, la manifestazione, che quest'anno ha goduto della collaborazione diretta della Regione attraverso la direzione centrale Agricoltura e l'Agenzia regionale per lo Sviluppo rurale/Ersa, occorre «rilanciare quest'iniziativa, che può divenire strategica per il comparto».

Un comparto, come hanno segnalato oggi il presidente ed il direttore dell'Associazione allevatori, Renzo Livoni e Andrea Lugo, che oggi vede in attività in tutto il Friuli Venezia Giulia circa un migliaio di allevatori, grandi e piccoli (di cui oltre 700 aderenti all'associazione regionale), con circa 43 mila vacche da latte, delle razze Bruna, Frisona italiana (20 mila capi) e Pezzata rossa italiana.

Ma più in generale l'assessore Bolzonello ha voluto sottolineare come l'intera agricoltura FVG sconta il grande handicap del mancato ricambio generazionale e di un'età degli addetti attuali piuttosto matura«non si guarda al futuro del comparto - ha affermato - se non con gli occhi dei giovani, altrimenti 'ci chiudiamo', non possiamo pensare ad un rilancio dei nostri prodotti».

L'altro "problema", sempre secondo Bolzonello, è poi rappresentato dall'esigenza di superare l'attuale situazione di crisi, «una crisi diversa ma per certi versi superiore a quella che aveva attanagliato il Friuli dopo il terremoto del maggio 1976", puntando sull'integrazione, su un maggiore spirito comunitario, su un'unità che oggi non c'è».

Nel contesto della produzione lattiero-casearia regionale, ha poi rilevato l'assessore, «il Montasio rappresenta una prospettiva straordinaria, che però non riesce a svilupparsi al di fuori degli attuali troppo ristretti confini in cui è limitato". C'è l'assodata consapevolezza delle potenzialità della produzione del Montasio ma "siamo altrettanto consapevoli che tale potenzialità non viene espressa al massimo».

«Ora è inutile cercare le colpe di questo mancato decollo", ha dichiarato Bolzonello: "è molto meglio guardare agli scenari in prospettiva, lavorando in collaborazione tra Regione, Consorzio, mondo degli allevatori e dei produttori, andando assieme a delineare un progetto di sviluppo del Montasio che ovviamente non può prescindere da chi alleva e dal sistema della trasformazione».

«Con il contestuale auspicio - ha concluso il vicepresidente della Regione - che si risolva velocemente il nodo della Latterie Friulane e delle altre imprese di trasformazione del prodotto lattiero-caseario».

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