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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

La Casta regionale dice no al taglio degli stipendi… ma apre alla riduzione dei vitalizi

9.52 - Bocciato dal Consiglio regionale l'emendamento grillino. Il capogruppo del Pd, Cristiano Shaurli, sui vitalizi: «Sacrifici che tutti siamo chiamati a fare»

Il Consiglio regionale ha detto no alla riduzione degli stipendi dei consiglieri in carica: l'emendamento proposto dai grillini (che del loro compenso trattengono soltanto 2.500 euro al mese, più qualche centinaio d'euro di rimborsi comunque tutti rendicontati) puntava al taglio della paga da consigliere regionale già adattata comunque al decreto Monti, passando da 6.500 euro lordi al mese a 5.000, mentre i rimborsi sarebbero scesi dai 2.500 euro (un po' meno per i triestini e goriziani) al mese ad "appena" 2.000.

Niente da fare. Le indennità non si toccano. Ma... i vitalizi, quelli si possono ritoccare. A renderlo noto è il capogruppo del Pd, Cristiano Shaurli, che parla di «sacrifici che tutti siamo chiamati a fare» (dimenticando però che maggioranza e opposizione hanno però votato contro l'esigua riduzione del loro stipendio che è circa 5 volte superiore a quello di un italiano medio).

«La maggioranza di centrosinistra, spero l'intero Consiglio, è conscio che dal sistema dei vitalizi vanno eliminati eccessi e storture - spiega Shaurli -. La revisione di diritti acquisiti non può prescindere però da un dialogo e da una condivisione con gli ex consiglieri regionali. Una politica responsabile non può dimenticare l'esigenza di dare un segnale di austerità e solidarietà in un momento di crisi».

«Sono convinto che anche gli ex consiglieri, con la loro associazione, siano persone disponibili a sedersi a un tavolo per dare un contributo, anche per la loro esperienza, alla situazione drammatica del tessuto economico locale. Auspico che tale attenzione ai costi e ai privilegi sia condivisa con atti conseguenti anche dal Parlamento italiano perché voglio rigettare una volta per tutte l'idea che la malapolitica, i centri di costo e gli esempi negativi siano patrimonio esclusivo delle Regioni, soprattutto in un Friuli Venezia Giulia che non ha dissesti finanziari, Comuni da salvare e invece rivendica come esempio positivo la propria specialità».

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