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Cronaca

La Crisi del Terziario in Fvg nei Dati dell'Osservatorio Permanente Regionale

Un identikit dettagliato quanto a consistenza, rappresentatività, trend relativo ad attivazioni e cessazioni, credito, sentiment degli operatori economici, prezzi dei fornitori, fabbisogno finanziario e altre componenti ancora del terziario del...

Un identikit dettagliato quanto a consistenza, rappresentatività, trend relativo ad attivazioni e cessazioni, credito, sentiment degli operatori economici, prezzi dei fornitori, fabbisogno finanziario e altre componenti ancora del terziario del Friuli Venezia Giulia in relazione al 2011 ed al primo trimestre 2012.

Questo grazie all'Osservatorio Permanente per il Monitoraggio del Terziario in Friuli Venezia Giulia, uno strumento realizzato dai CAT, i Centri di Assistenza Tecnica alle Imprese della Confcommercio di Gorizia, Monfalcone, Trieste, Udine e Pordenone, con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, e presentato presso la sede della Confcommercio triestina.

Ad introdurre la presentazione della pubblicazione è stato il presidente dell'associazione di categoria giuliana, Antonio Paoletti, che ha sottolineato come, proprio alla luce dei dati emersi, risultino indispensabili politiche attive e concrete, sotto il profilo normativo e degli strumenti finanziari, per contribuire a rilanciare un settore che per la sua valenza è l'elemento portante, a livello produttivo ed occupazionale, dell'economia e del mercato del lavoro del Friuli Venezia Giulia.
I dati dell'Osservatorio saranno comunicati trimestralmente, con focus dedicati ad ogni territorio provinciale.

Trend e saldo in Italia 2011

A livello nazionale il terziario si conferma essere il settore maggiormente rappresentato nel quadro delle 6.110.074 imprese attive in Italia al dicembre 2011, con una supremazia piuttosto marcata (54,88%) su industria (25,31%) e Agricoltura, Silvicoltura e Pesca (13,71%).
La congiuntura economica sfavorevole, nel corso dello scorso anno, ha determinato tuttavia un notevole numero di cessazioni di attività produttive ( 393.463) delle quali il 54,87% dello stesso terziario, del 25,42% dell'industria e del 12,91% per quanto riguarda l'Agricoltura.
Soffermando l'attenzione sul terziario, la contrazione ha colpito soprattutto il commercio (-34.039 aziende di cui 18.648 del segmento dettaglio), seguito dalle attività dei servizi di ristorazione (-8.857 imprese) e dalle aziende del comparto immobiliare (-6.133 unità).

Trend e saldo in Friuli Venezia Giulia 2011

La valenza del terziario è confermata anche in ambito regionale (54,27%), con il comparto che, nel 2011, ha assistito ad un notevole depauperamento delle sue componenti a seguito della crisi economica.
E' uscito dal mercato infatti un notevole numero di unità produttive (56,04% degli abbandoni complessivi per un totale di 6.763 unità relative a tutti i comparti).
L'abbandono ha riguardato soprattutto il segmento del commercio (-631 aziende, più della metà particolare del comparto dettaglio), seguito da quelli della ristorazione (-154 imprese) e dell'immobiliare (-101 unità).

Il trend nelle singole province nel 2011

Analizzando i dati delle singole province, a Trieste il terziario costituisce il 70% delle imprese su un totale di 16.866 unità, a Gorizia il 60% (11.071 complessive), a Pordenone il 50% ( 24.429 totali) ed a Udine, infine, il 51,46% su un panorama che conta globalmente 53.292 imprese.
Al pari di quanto registrato nel resto del Paese, a risentire della congiuntura economica sfavorevole sono stati soprattutto gli operatori del commercio, anche in questo caso in particolar modo quelli del dettaglio, con una perdita di 179 unità sulle 322 uscite complessive dal mercato da parte di aziende del terziario nel capoluogo regionale, di 100 sulle 144 totali a Gorizia, di 123 sulle 261 complessive di Pordenone e, da ultimo, di 229 sulle 493 totali ad Udine.

Aspetti del clima di fiducia degli imprenditori del terziario del FVG nel primo trimestre 2012

L'indagine

Al fine di tracciare un quadro del clima di fiducia degli imprenditori, sono state rivolte diverse domande che miravano, a marzo, a fare il punto della situazione, da parte degli operatori economici, sia rispetto al primo trimestre 2012, sia in relazione al secondo del 2012. Sono stati toccati perciò diversi temi e questioni di primario interesse per le aziende. L'indagine campionaria è stata effettuata dall'Istituto di ricerca specializzato Format Research.

L' analisi delle singole voci

L'andamento dell'economia italiana secondo l'opinione degli imprenditori

Secondo il giudizio degli operatori economici nel primo trimestre del 2012, in tutte e quattro le province, rispetto ai tre mesi precedenti, la situazione sull'andamento dell'economia italiana è apparsa in miglioramento (saldo da -71,7 a -58,8). Anche per i prossimi tre mesi i giudizi risultano in ripresa (da -35,5 a -24,8). Si tenga presente tuttavia come gli indici continuano tutti ad essere preceduti da un allarmante segno negativo.

Trend della propria impresa secondo l'opinione degli imprenditori

Il clima di fiducia migliora leggermente anche con riferimento all'andamento della propria impresa. Il saldo fatto registrare dalle imprese del terziario del Friuli Venezia Giulia è pari a -32,8 contro il precedente -44,9. L'indice migliora anche a livello prospettico, dal precedente -18,5 all'attuale -2,2.

Congiuntura e ricavi

Sul fronte dei ricavi, a marzo, rispetto al trimestre precedente, i ricavi sono rimasti sostanzialmente invariati per il 63,9% degli imprenditori e tale sono state anche le valutazione complessive (73,1%) in relazione a quelle che sarebbero state le dinamiche nel secondo trimestre del 2012.

L'occupazione

Sostanzialmente stabile, se non in leggero peggioramento, l'andamento dell'occupazione presso le imprese del Friuli Venezia Giulia (saldo: -14,0 contro il precedente -13,9). Non si prevede alcun miglioramento per l'indicatore in questione neanche per i prossimi tre mesi di aprile, maggio e giugno.

Prezzi praticati dai fornitori

Peggiora nel primo trimestre del 2012 l'andamento dei prezzi praticati dai fornitori alle imprese del terziario del Friuli Venezia Giulia (saldo: 47,3 contro il precedente 44,0), che prevedono un ulteriore peggioramento per il secondo trimestre dell'anno.

Fabbisogno finanziario

Si riduce nel primo trimestre del 2012 la capacità delle imprese del terziario del Nord Est di fare fronte al proprio fabbisogno finanziario. Il saldo è pari a -19,2 contro il precedente -7,6. La previsione a tre mesi registra un peggioramento rispetto al dato precedente.
Diminuisce la capacità delle imprese di riuscire a fare fronte ai propri impegni, ossia di riuscire a fare fronte al proprio fabbisogno finanziario anche presso le imprese del Friuli Venezia Giulia. Il saldo è risultato pari a -23,8 contro il precedente -15,6. Più nel dettaglio il 38,1% delle imprese del commercio, del turismo e dei servizi della regione ha affermato di essere stata in grado di fare fronte al fabbisogno finanziario senza alcun problema, il 57,8% ha affermato di essere stata in grado di fare fronte ai propri impegni con qualche difficoltà ed Il 4,1% di non esserci riuscita affatto.


Il primo trimestre 2012 sul fronte del credito

Con riferimento ai rapporti con le banche, la percentuale delle imprese che, nel primo trimestre 2012, si è rivolta alle banche stesse per fare domanda di credito è stata del 16,7%, a fronte del 22,8% degli ultimi tre mesi del 2011.
Il 46,0% delle unità produttive ha ottenuto il credito con un ammontare pari o superiore rispetto a quello richiesto (erano state il 36,0% lo scorso trimestre), il 12,2% lo ha conseguito ma per un ammontare inferiore rispetto al preventivato (erano il 25,0%), il 18,9% , infine, si è visto rifiutare la propria domanda di credito ( a fronte del 4,0% il trimestre precedente).
Lo scenario dunque, se da un lato ha fatto denotare un miglioramento della cosiddetta "area di stabilità", (crediti pari o superiori rispetto alle domande presentate), dall'altro ha assistito anche ad un allargamento di quella di "irrigidimento" ( risorse negate o concesse in misura inferiore del previsto), specie nelle province di Trieste e Gorizia.
L'indagine, da ultimo, evidenzia anche un peggioramento degli indicatori relativi al costo dei finanziamenti che includono il costo del credito, la durata dei finanziamenti stessi, le garanzie e le "altre condizioni".

Focus sui Saldi Invernali 2012 in regione

Una parte dell'indagine di Format research si è soffermata anche su alcuni aspetti dei Saldi 2012,da poco conclusisi.
Circa la media di sconto praticata sugli articoli proposti appunti a saldo, questa, in base ad una campionatura che ha coinvolto 369 esercizi commerciali, si è collocata dal 30 al 40% per il 23,6% dei negozi.
Più dettagliatamente lo sconto è stato del 35% a Udine, del 25% a Gorizia ed a Trieste e del 20% a Pordenone.
Circa l'affluenza della clientela, per il 54,5% degli interpellati è rimasta invariata rispetto ai Saldi di gennaio 2011, per il 37,9% è stata inferiore mentre, il 7,6% ha dichiarato un aumento delle visite nei propri punti vendita.
Sul fronte degli incassi, lo studio ha evidenziato un loro decremento medio tra il 5 ed il 15%, (26,6% delle aziende), con le punte di maggiori criticità registrate in questo senso a Trieste.

Strumenti di supporto alle imprese

Nell'ambito dell'ultima dell'incontro, è stata quindi tracciata una panoramica delle agevolazioni, disponibili sotto forma di tre diverse tipologie di contributo, a fondo perduto, in conto interessi ed in aiuti sotto forma di garanzie, di cui hanno potuto fruire le imprese del comparto, in base a quanto previsto dalle opportunità comunitarie, nazionali, regionali e provinciali, in riferimento ad occupazione, investimenti, internazionalizzazione, accesso al credito e formazione.


Nota metodologica
L'Osservatorio sul Credito Confcommercio Friuli Venezia Giulia è basato su un'indagine continuativa a cadenza trimestrale effettuata su un campione nazionale statisticamente rappresentativo dell'universo delle imprese del commercio, del turismo e dei servizi (1.536 interviste a buon fine) del Friuli Venezia Giulia. Margine di fiducia: +2,6%. L'indagine è stata effettuata dall'Istituto di ricerca Format Srl, tramite interviste telefoniche (sistema Cati), nel periodo 30 marzo - 11 aprile 2012.
www.agcom.it. www.formatresearch.com

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