Il laminatoio alle Noghere non si farà: dietrofront di Metinvest e Danieli
I motivi: tempistiche troppo lunghe per la bonifica della zona e difficoltà a reperire energia. Polidori: "i 60 milioni del Pnrr rimarranno sul territorio". Cgil Muggia: "C'è stata strumentalizzazione elettorale e poca trasparenza"
Metinvest e Danieli rinunciano al progetto per il laminatoio delle Noghere: alla base della decisione, sembrerebbe, le tempistiche troppo lunghe per la bonifica della zona (cinque anni) e la difficoltà a reperire energia. Ne dà notizia il sindaco di Muggia Paolo Polidori: “In tanti si sono spesi in campagna elettorale e si sono costituiti comitati contrari al laminatoio, noi abbiamo invece dato una linea di coerenza: non si doveva parlare di laminatoio perché non c’era nessun progetto in merito. Così è stato, chi chiedeva tavoli per discutere sulla questione è stato smentito dai fatti perché non c’era nulla su cui discutere”.
Polidori: "Non perderemo i 60 milioni"
Il sindaco precisa omunque che “i 60 milioni del Pnrr sono destinati alla bonifica dei terreni inquinati nella zona e l’infrastrutturazione. Quei soldi rimangono quindi nel territorio e sarà effettuata la bonifica per rendere fruibili e infrastrutturabili quelle zone (reti fognarie, elettriche e quant’altro), e permettere così l’insediamento di attività industriali o commerciali”.
Cgil: "Poca trasparenza e strumentalizzazione elettorale"
Interviene in merito il coordinatore di Cgil Muggia Nicola del magro: “Riteniamo necessario che tutte le Istituzioni a vari livelli dal presidente della Regione Fedriga al sindaco di Muggia agiscano con la massima trasparenza e una corretta informazione verso i propri cittadini quando vengono annunciati, anche se da privati, progetti di un così forte impatto ambientale e sociale. La poca informazione e trasparenza ha generato a Muggia ma anche Trieste clima di forte strumentalizzazioni elettorale”.
“Reputiamo positivo il fatto che il Coselag proceda all’acquisto dei terreni, con la necessità di bonificare l’area e renderla utilizzabile” spiega Del Magro, rilanciando “la necessità di un confronto che coinvolga tutti i soggetti interessati dalle istituzioni alle imprese e le rappresentanze sociali per la creazione di percorsi partecipativi per i futuri investimenti nell’area”.