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Cronaca

Lav contro Regione: «Ennesimo regalo a cacciatori, possibilità di catturare merli e tordi mediante uso di reti»

Lo rileva in una nota Lav Fvg

«Ennesimo sconcertante regalo della Regione Friuli Venezia Giulia al mondo venatorio. Dopo aver appena consentito, in deroga alla legge regionale che tutela il benessere degli animali, l'utilizzo di gabbie di dimensioni inferiori a quanto dalla legge stessa previsto, dopo aver autorizzato l'uccisione delle nutrie a mezzo arma da fuoco per tutto l'anno - con il concreto rischio di gravi danni all'ambiente e alla fauna selvatica protetta – apprendiamo ora che ad agosto è stato deliberato che da ottobre sarà consentito a due impianti di cattura (uno sito a Porcia e l'altro a Tricesimo) di catturare merli, cesene e tordi mediante l’uso delle reti, allo scopo dichiarato di “potenziare gli allevamenti destinati alla riproduzione di individui da destinarsi ad uso di richiamo per l'attività venatoria”. E questo perchè gli allevamenti già presenti in Regione di queste specie “non risultano in grado di soddisfare la richiesta proveniente dai soggetti esercitanti l'attività venatoria”».   

Lo rileva in una nota Lav Fvg.

«Le parole del decreto dipingono un quadro desolante. Poichè i  cacciatori utilizzano come “richiami vivi” queste povere bestiole e gli allevamenti regionali non ne avrebbero per loro a sufficienza, ecco subito pronta l'autorizzazione in regione a catturare esemplari selvatici da rinchiudere in allevamenti.  Allevamenti che dovranno “produrre” altri uccelli il cui destino è quello di essere messi in gabbiette piccolissime per richiamare con il loro canto altri uccelli che i cacciatori impallineranno. Inoltre l’atto regionale si pone in netta contrapposizione con le disposizioni della direttiva europea sulla tutela degli uccelli migratori e della legge nazionale sulla tutela degli animali selvatici, che vietano espressamente la cattura degli uccelli con le reti. Quanto deliberato dalla Regione appare come un tentativo surrettizio di reintrodurre l’uccellagione vietata per legge dallo scorso anno, dopo che l’Unione Europea aveva aperto una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia proprio a causa della cattura di uccelli migratori autorizzata nella nostra regione».

Amaro il commento di Guido Iemmi, referente LAV del FVG, “anzichè emanare provvedimenti per la protezione della fauna selvatica come stabilito dalla legge, la nostra Regione sembra molto più impegnata a rispondere positivamente e con solerzia ad ogni richiesta del mondo venatorio e a favorire gli interessi privati a scapito dell'interesse di tutti a godere di un territorio e di una fauna integri. Questi animali sono di noi tutti e consentirne la cattura e la reclusione per il divertimento di uccidere di pochi pare davvero ingiusto”. “LAV”, continua Iemmi, “combatterà in ogni modo ed in ogni sede questa desolante deriva della nostra Regione, anche segnalando il caso alla Commissione Europea e chiedendo l’intervento urgente del Ministero dell’Ambiente allo scopo di ripristinare la legalità e le misure previste dalla legge a tutela degli animali selvatici.

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