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La richiesta

Morte Resinovich, il fratello: "Verità di plastica, chiederò nuovi esami"

Dopo gli ultimi sviluppi del caso ad intervenire è Sergio Resinovich, attraverso una lunga presa di posizione

La perizia medico-legale non convince il fratello di Liliana, Sergio Resinovich, che firma una lunga lettera in cui dichiara di voler chiedere agli investigatori e alla Procura ulteriori approfondimenti e, se necessario, di procedere ad un nuovo esame. Dalle parole del fratello della vittima emerge una grande amarezza, accompagnata da dubbi, domande e perplessità. Ecco il testo integrale della lettera:

Da mesi, tanti, troppi, aspetto risposte. E’ vero non ho mai creduto al suicidio, ma ho sempre dichiarato di essere pronto ad accettare anche questa amara verità, purché convincente sotto il profilo dei fatti e della scienza.

Io e miei familiari, abbiamo atteso, con pazienza e fiducia, i risultati delle varie consulenze, quella botanica, tossicologica, informatica, ma nessuna risposta esaustiva, per quanto da me conosciuto, è arrivata, tutto sempre aperto, molto generico. Con ansia abbiamo sperato che tutto potesse essere risolto dalla medicina legale, per dare dignità a Lilli e per trovare pace. Ennesima doccia fredda.

Prima di Ferragosto ho letto la bozza del medico, mi sono fatto spiegare le cose dai miei consulenti, negli ultimi giorni poi ho anche visto alcune foto, ma anche e soprattutto a seguito di ciò i dubbi e le perplessità sono molto aumentati anziché diminuire.

Liliana avrebbe commesso un gesto estremo, così sembrano concludere gli esperti del P.M, ma la dimostrazione dov’è. Mi dispiace dirlo, ma ci sono vari aspetti non chiariti, molte cose non approfondite, alcuni errori e imprecisioni in questa perizia, lo dico con estremo e assoluto rispetto, ma anche la Verità e la memoria di Liliana vanno rispettate. Questa è una verità di plastica, che non convince me e i miei familiari, conoscevo bene mia sorella, nulla di quanto le si attribuisce faceva parte dei suoi comportamenti consueti.

Non ho mai accusato nessuno, non voglio farlo ora, da fratello e da semplice cittadino cerco solo di capire cos’è realmente successo e mi auguro che tutti coloro che hanno conosciuto ed amato Lilli, non si accontentino, come me, di una soluzione così debole ed instabile.

Attraverso i professionisti che mi sostengono, chiederò agli investigatori e alla Procura, verso i quali nutro sentita stima per la professionalità e l’impegno, di approfondire e integrare l’esame medico legale e procedere, se la Giustizia lo riterrà assolutamente necessario, ad un nuovo esame, per eliminare così le tante ombre che ancora permangono sulla fine di mia sorella.

Sergio Resinovich

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