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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Minori non accompagnati, la lettera dei sindaci del Fvg al ministro Lamorgese: "Servono misure eccezionali e tempestive"

La lettera è stata firmata da Dipiazza, Ziberna, Ciriani e Fontanini: "La gestione sta raggiungendo un punto di rottura".

I Sindaci dei Comuni capoluogo di provincia della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia hanno voluto scrivere una lettera aperta al Ministro dell'Interno Lamorgese per mettere nero su bianco l'emergenza legata ai minori stranieri non accompagnati.


"Gentile Ministro,
desideriamo porre alla Sua attenzione una severa criticità che le Amministrazioni locali della Regione Friuli Venezia Giulia si trovano a fronteggiare in questo periodo: ci riferiamo ai sempre più consistenti flussi di minori stranieri non accompagnati che attraversano il confine sloveno per approdare sul territorio nazionale. Il dato è in costante crescita, complice il periodo estivo, al punto da rappresentare ormai un rischio per la tenuta del nostro apparato di accoglienza".

"Come Le è ben noto, il sistema di complesse tutele che la normativa comunitaria e quella nazionale dispongono a carico dei Comuni, nei confronti dei minori stranieri non accompagnati, al fine di garantire il superiore interesse di questa categoria di persone potenzialmente fragili, è particolarmente oneroso in termini organizzativi e finanziari. Lo è già in contesti ordinari, vieppiù in concomitanza con le misure di prevenzione e contenimento del contagio da Coronavirus da attuare obbligatoriamente, e doverosamente, in questa fase dell'emergenza epidemiologica (tutti i minori devono infatti essere sottoposti al tampone e osservare il periodo di quarantena in strutture dedicate, diverse da quelle riservate all'ordinaria accoglienza di minori con l’ulteriore complicazione data dai casi di positivi asintomatici, la cui gestione è ancora più problematica sotto molti aspetti). La circostanza aggravante, per il nostro territorio, è data dalla permeabilità del confine orientale, che comporta un'esposizione enormemente maggiore di altre zone del paese al fenomeno delle migrazioni e alle conseguenti problematiche connesse alla gestione di numeri elevati di persone cui va garantita una sistemazione dignitosa e sicura, con particolare attenzione, altresì, in questo difficile momento, all'attuazione delle misure di tutela della salute dei migranti stessi e della comunità locale. La gestione di queste attività, data l'entità del fenomeno, sta raggiungendo il punto di rottura".

Lettera minori non accompagnati, Serracchiani: "Situazione già esposta al Viminale"


"In collaborazione con le Prefetture, la Regione Autonoma FVG e le Aziende Sanitarie stiamo cercando in ogni modo di far fronte all'emergenza, nell’ottica della collaborazione solidale fra le istituzioni che è conditio sine qua non in ogni situazione critica ed emergenziale, ma siamo davvero in sofferenza, e preoccupati anche dei rischi sulla salute per le nostre comunità locali, se i flussi dovessero proseguire in questi termini o addirittura aumentare, facendo esplodere un sistema che è già saturo. Rammentiamo infatti che per l'accoglienza dei minori non si usano caserme, ma comunità di accoglienza dedicate, che devono soddisfare gli standard minimi dei servizi e dell'assistenza forniti dalle strutture residenziali per minorenni ed essere autorizzate o accreditate ai sensi della normativa nazionale e regionale in materia. Il che comporta costi elevatissimi, e una disponibilità di posti limitata, con conseguente saturazione delle strutture stesse. La gestione dell’accoglienza sta diventando ancora più problematica per la concomitante applicazione delle necessarie misure di prevenzione e contenimento del contagio da Coronavirus".

"Tutti i minori, appena presi in carico dai Comuni, devono infatti osservare il periodo di quarantena fiduciaria in strutture ed in spazi dedicati, ed ivi essere sottoposti ai tamponi. In questa fase dell’isolamento i parametri di sicurezza anticontagio, molto rigidi, possono essere garantiti per un numero di ospiti più limitato rispetto agli ordinari standard delle strutture di accoglienza, quanto alle distanze tra i letti ed al numero dei servizi igienici a disposizione, a titolo di esempio. A ciò va ad aggiungersi l’ulteriore problema del protocollo da doversi applicare a chi risultasse asintomatico, ma positivo. In questo caso, non sussistendo i presupposti per il ricovero ospedaliero, i minori potenzialmente contagiosi restano a carico dei Comuni, con tutte le responsabilità connesse e la complessità degli aspetti gestionali di tali isolamenti fiduciari presso strutture che, di norma, sono gestite dal Terzo Settore; ciò comporta, da una parte, la difficoltà che gli stessi gestori possono incontrare di fronte a possibili rifiuti del personale a prestare servizio a causa dei concreti rischi per la salute, dall’altra, la eccessiva onerosità derivante anche dalla necessità delle strutture stesse di dotarsi di specifici dispositivi di prevenzione e di modalità organizzative che fanno lievitare i costi fino a cifre assolutamente non sostenibili".

"Date queste premesse, evidenziando l'assoluta straordinarietà della situazione, che trascende la portata delle previsioni della normativa vigente, ci appelliamo alla S. V. affinché voglia porre in atto misure eccezionali e tempestive per sostenerci e aiutarci a fronteggiare questa emergenza. Crediamo che il momento renda necessaria una disciplina più aderente alla specificità di territori così pesantemente esposti come il nostro, anche ridisegnando la struttura del quadro normativo in materia di tutela dei minori stranieri non accompagnati, che non risulta più in linea con la realtà né adeguato a fronteggiare in modo organico gli eventi oggi in essere. Nell'immediato, una strategia che ci permettiamo di ipotizzare a titolo di positivo contributo, in quanto ragionevole e logisticamente attuabile in tempi rapidi, analogamente a quanto avviene nell'ambito delle misure di accoglienza dei rifugiati adulti, sarebbe quella di prevedere una redistribuzione dei Misna all'interno del territorio nazionale. Certi che saprà comprendere le motivate e urgenti ragioni che ci hanno portato a rivolgerci alla S.V., restiamo in attesa di un cortese riscontro, auspicabilmente tempestivo".

Roberto Dipiazza
Sindaco di Trieste
Rodolfo Ziberna
Sindaco di Gorizia
Alessandro Ciriani
Sindaco di Pordenone
Pietro Fontanini
Sindaco di Udine

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