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Cronaca

I candidati incontrano la comunità Lgbtq+, Dipiazza assente

Nel corso dell'incontro si è parlato di discriminazione, del nome dell'attuale sala Tergeste, del Pride e della sede per le attività di Arcigay. Presenti Cimolino, Laterza, Russo, Richetti, Stok e Bandelli

I diritti Lgbtq+ mettono d'accordo i candidati sindaco, eccetto qualche puntualizzazione di Bandelli. O perlomeno quelli presenti, dato che il sindaco uscente Roberto Dipiazza non si è presentato al dibattito. Ad aver quindi risposto alle domande del presidente dell'Arcigay Andrea Tamaro sono stati Cimolino (Verdi), Laterza (Adesso Trieste), Bandelli (Futura), Russo (Lista Russo - Punto Franco), Stok (Podemo) e Richetti (MoVimento 5 stelle). Quattro le questioni fatte emergere nel corso dell'incontro: violenze e discriminazioni nei confronti della comunità Lgbtq+, il nome della sala Tergeste e le coppie arcobaleno, il patrocinio al Pride e la questione della sede per le attività associative dell'ente già promessa dalle svariate giunte passate.

Sul primo argomento tutti i candidati si sono schierati dalla stessa parte, quella dell'inclusività e tutela di chi viene discriminato. Per Bandelli è giusto confrontarsi "con tutte realtà che contribuiscono a rendere grande la città" e il ruolo del Comune "non deve essere oppressivo ma di garanzia". Laterza ha espresso la volontà di ricostituire un tavolo permanente, inserire delle figure professionali su modello del Goap nelle microaree e supportare - anche economicamente - coloro che hanno necessità di allontanarsi da contesti di violenza familiare. Per Richetti la prevenzione deve partire dalle scuole e il Comune si deve mettere al fianco di chi subisce discriminazioni per dare un segnale forte e preciso.

Tra le proposte di Russo, oltre al ruolo attivo del Comune (patrocini e ricreatori), c'è quella di uno sportello di ascolto da accompagnare all'iniziativa di Arcigay. Per Stok, Trieste deve lasciare da parte l'ideologismo per far spazio al pragmatismo, mentre per Cimolino è importante avere accesso alle strutture della sanità, dove spesso gli episodi di violenza non vengono segnalati, e del sociale.

Tutti d'accordo - eccetto Bandelli - sul dare un nome più inclusivo all'attuale sala Tergeste in considerazione delle unioni civili. Il candidato di Futura, pur dimostrando apertura sulle unioni delle persone dello stesso sesso, ha dichiarato di voler cambiare il nome semplicemente in "sala matrimoni", ritenendolo già sufficiente e completo. Sulla questione delle coppie arcobaleno per Bandelli e Stok bisogna garantire equità per tutelare il minore su cui potrebbero ricadere atteggiamenti discriminatori. Anche gli altri candidati hanno ribadito il concetto di parità dei diritti con un accento da parte di Richetti e Laterza sull'importanza dell'uso delle parole. Via libera anche alla concessione del patrocinio al Pride, anche se per Bandelli bisognerebbe evitare "gli eccessi", dando così più rilevanza al messaggio che si vuole trasmettere.

Infine sull'argomento sede, Stok ha evidenziato la necessità di creare una mappatura degli spazi, Laterza di un regolamento e di un procedimento più trasparente. Cimolino ha proposto spazi condivisi da più associazioni, mentre per Bandelli e Russo, anche in virtù della moltitudine degli enti associativi presenti nel territorio, ci deve essere uno scambio affinchè le spese non siano tutte a carico del Comune, prediligendo quindi l'autosostentamento delle stesse.

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