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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Liberato Eugenio Bon e l'Equipaggio della Savina Caylyn. Pagato Riscatto di 11,5 Milioni di Dollari

E' stata liberata alle 14 ora locale la "Savina Caylyn", la nave della compagnia D'Amato che era stata sequestrata dai pirati somali l'8 febbraio di quest'anno vicino all'isola yemenita di Socotra. A bordo dell'imbarcazione ci sono cinque italiani...

E' stata liberata alle 14 ora locale la "Savina Caylyn", la nave della compagnia D'Amato che era stata sequestrata dai pirati somali l'8 febbraio di quest'anno vicino all'isola yemenita di Socotra. A bordo dell'imbarcazione ci sono cinque italiani. Secondo quanto riferito dal sito Somalia Report che cita fonti dei pirati, per la liberazione sarebbe stato pagato un riscatto di 11,5 milioni di dollari.

Liberato anche tutto l'equipaggio della nave, 22 uomini, di cui 5 italiani e 17 indiani. L'operazione si è conclusa alle 4 ora locale ad Harar Dhere, a nord di Mogadiscio, con il capo pirata Ilyaas, del clan Murar Shade, che a sua volta fa parte della grande famiglia degli Hawiye. La presenza di 17 indiani tra l'equipaggio potrebbe avere reso difficoltose le trattative, a causa dell'atteggiamento aggressivo dell'India nei confronti dei pirati.

Il riscatto sarebbe stato pagato in due tranche: il primo pagamento, di 8,5 milioni di dollari, sarebbe stato effettuato all'alba di oggi, ora locale, per la liberazione degli indiani. "E' stata una tattica del proprietario indiano - spiega una fonte - per assicurare che i connazionali venissero liberati". Dopo aver ricevuto il denaro, "lanciato da un elicottero", gli indiani sono stati rilasciati su piccole barche. Successivamente "sono stati lanciati altri 3 milioni e abbiamo lasciato la nave e liberato i cinque italiani", prosegue la fonte.

A bordo della petroliera si trovavano Giuseppe Lubrano Lavadera, comandante della nave, e Crescenzo Guardascione, terzo ufficiale di coperta, entrambi di Procida; Gianmaria Cesaro, allievo di coperta, di Sorrento; Antonio Verrecchia, direttore di macchina, di Gaeta, ed Eugenio Bon, primo ufficiale di coperta, di Trieste.

Monti: "Viva soddisfazione"

Il Presidente del Consiglio, Mario Monti, ha espresso la sua più viva soddisfazione per il rilascio dell'equipaggio e della nave italiana. Monti, si legge in una nota di Palazzo Chigi, si sente molto vicino ai 5 marinai italiani rilasciati, e alle loro famiglie, per la dura prova che hanno dovuto sopportare in questi lunghi mesi di attesa.

Padre di Eugenio Non: "E' la fine di un incubo"

Non ha ancora la conferma ufficiale della liberazione della Savina Caylyn Adriano Bon, padre di Eugenio, primo ufficiale della nave, ma dalla sua casa di Trieste, afferma: "Sarebbe la fine di un incubo". Comunque, aggiunge il padre di Eugenio Bon, "mi rimane la preoccupazione finché non vedo tutto l'equipaggio arrivare a casa in forma e in salute".

La figlia del comandante: "Finalmente liberi"

"Finalmente liberi". Lo ha scritto sulla sua pagina Facebook Libera Lubrano Lavadera, la figlia del comandante procidano della Savina Caylyn, la nave della D'Amato liberata dopo essere stata sequestrata dai pirati somali l'8 febbraio scorso.

Sindaco di Procida: "E' un regalo di Natale"

"E' una notizia bellissima, il classico regalo di Natale". Così il sindaco di Procida, Vincenzo Capezzuto, commenta la notizia della liberazione della nave con a bordo tre procidani. "Aspettiamo la certezza dalla Farnesina - spiega - ma intanto la notizia si è sparsa per tutta l'isola, la comunità procidana gioisce ma è una splendida notizia per tutte le comunità marinare coinvolte".

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