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Il giallo di San Giovanni / Cologna - San Giovanni / Via Verrocchio

Liliana e quell'appuntamento dove non è mai arrivata. "Non credo al suicidio", parla l'amico che la cerca da giorni

Una conoscenza di vecchia data aspettava la sessantatreenne dall'altra parte della città alle 10. Tra la telefonata delle 8:22 e il messaggio del fratello Sergio passa poco meno di un'ora. Fulvio, l'amico di sempre: "Io non credo all'allontanamento volontario, voglio sapere che fine ha fatto Liliana"

Liliana Resinovich è scomparsa dalla sua casa di via Verrocchio tra le 8:22 e le 9:30 di martedì 14 dicembre. Il primo orario corrisponde al momento in cui parla al telefono con una persona amica di vecchia data, mentre il secondo si riferisce al contatto, senza risposta, avuto con il numero del cellulare di Sergio, suo fratello. È in quei 58 minuti che potrebbe nascondersi la verità sul caso della sessantatreenne triestina scomparsa da 13 giorni. Gli investigatori, nonostante il massimo riserbo, stanno passando al setaccio qualsiasi dettaglio utile a ricostruire quei momenti, comprese le telecamere di sorveglianza e l'ascolto di persone che potrebbero sapere qualcosa. La Procura della Repubblica di Trieste ha aperto un fascicolo d’indagine. Liliana è svanita nel nulla e i presunti retroscena fanno assomigliare la vicenda sempre più ad un vero e proprio giallo. 

La disperazione del marito: "Torna a casa amore"

I dubbi e le domande

La lista degli interrogativi è lunga e aumenta a vista d’occhio, anche alla luce di alcune testimonianze rese alla Squadra Mobile della questura giuliana nella mattinata di mercoledì 15 dicembre. Sulle indagini pesa il segreto istruttorio (non menzioneremo il nome della persona sentita) ma quanto ricostruito da TriestePrima racconta di un impegno di natura domestica che la donna avrebbe avuto verso le 10, in una casa del rione di Santa Maria Maddalena Inferiore, dove ogni tanto dava una mano “nelle faccende di casa”. Nella telefonata Liliana dice che arriverà un po’ più tardi del solito perché deve andare a fare una commissione al punto WindTre di via Battisti 20 ma in quel negozio, sempre secondo un’ulteriore testimonianza raccolta dall’autore dell’articolo, nessuno sembra averla vista. La persone che aspetta Liliana si preoccupa e le telefona più volte, senza ottenere risposta. Poi, nel pomeriggio, prova a fare un altro tentativo e questa volta a rispondere è Sebastiano, il marito, con cui però la telefonata si interrompe qualche secondo dopo “prima che potessi chiedere qualcosa”. Nel tardo pomeriggio sarà una coppia di amici (lui rappresentante delle forze dell'ordine) a convincere il marito a fare la segnalazione in questura. 

La ricerca dell’amico e gli incontri a San Giovanni

Nel frattempo, un altro amico di vecchia data della donna inizia ad investigare e va a cercarla perché “l’allontanamento volontario ed il suicidio non mi convincono neanche un po’”. Le parole sono di Fulvio Covalero, vecchia conoscenza della politica locale e legato da un rapporto di affetto con Liliana “fin da quando eravamo giovani”. Fulvio è andato a cercarla lungo la vecchia strada romana che dalla sella di monte Spaccato conduce fino all’intersezione con via Damiano Chiesa, sulla strada per Basovizza. “Non ho nessuna spiegazione sulla sua scomparsa ma non posso negare di avere brutte sensazioni. Sono passati ormai tanti giorni”. Fulvio e Liliana si erano sentiti di recente, qualche mese fa. “Le avevo mandato un messaggio – racconta seduto al bar Lussino di viale Sanzio – ma non mi aveva risposto. Poi, tempo dopo, ci eravamo incontrati per coincidenza in strada di Guardiella e avevamo fatto quattro passi fino al centro commerciale Il Giulia”. Un’altra volta Fulvio pensa di averla vista proprio nei pressi dell’ufficio postale di San Giovanni ma non ne è sicuro. “Assomigliava a Liliana, ma ha cambiato marciapiede, quindi, non sono riuscito a vederla bene. Forse era in uno stato d’animo non buono, non lo so”. "Uno o l'altro - così il postino che consegna la posta in via Verrocchio - erano sempre a casa". 

Massimo riserbo, indagini in corso

Fulvio viene a conoscenza della scomparsa di Liliana nei giorni successivi a martedì. Passano i giorni e non si dà pace, contatta TriestePrima e condivide il post di tale Marina Pianella. "Lilli è uscita di casa la mattina del 14 dicembre ed è scomparsa, zona San Giovanni di Trieste. Generalmente gira in bus, puó essere ovunque. Parlava che sarebbe andata in cimitero prima di Natale" questo il testo. Arriva la giornata di sabato e si decide a comporre il numero di cellulare di Liliana. A rispondere è Sebastiano. “Gli ho chiesto se avesse fatto qualche visita ultimamente, se quel martedì avesse fatto qualche prelievo di contante dal conto in banca, o se avessero magari discusso su qualcosa”. Sebastiano, in quei 31 minuti che passa al telefono con Fulvio risponde, per poi mettersi a piangere disperatamente. La persona citata all’inizio dell’articolo assieme a Fulvio fanno il sopralluogo sulla strada romana ieri 26 dicembre. “Io voglio sapere che fine ha fatto Liliana” conclude Fulvio. Le indagini sono in corso. 

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