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"Il circo mediatico" / Cologna - San Giovanni / Via Verrocchio

Dai tribunali social ai "gettoni" in tv, come il caso si è trasformato in un circo mediatico

Tra youtuber ossessionati dalla verità fino ai processi mediatici che ogni giorno vanno in scena sui social e nei programmi televisivi, ecco come il giallo di via Verrocchio è diventato un appuntamento fisso della cronaca da "giocare" in ogni palinsesto. Insomma, l'importante sembra parlarne

TRIESTE - Analizzano indizi, svolgono indagini parallele, realizzano interviste e formulano ipotesi. Sono gli youtuber di cronaca nera, persone sempre a caccia di misteri da svelare ed appassionate di casi irrisolti. Tra questi c'è anche il giallo di via Verrocchio, quello che a distanza di un anno non ha ancora chiarito la vicenda che ha portato alla morte di Liliana Resinovich. Il caso è divenuto col tempo uno dei principali argomenti di una serie di Sherlock Holmes digitali a caccia del colpevole, con tanto di, per alcuni di loro, sponsorizzazioni sui loro canali Youtube e una precisa volontà: scoprire la verità. Tra inserzioni pubblicitarie e sfruttamento mediatico, ecco che la vicenda ha assunto toni anche e soprattutto grotteschi. Tra il "lasciate fare agli investigatori" e "lavorano meglio gli youtuber piuttosto che la procura", il dibattito è divenuto sempre più stucchevole.  

Castellano e Mcpallister

Ma andiamo con ordine. Gli youtuber che dedicano gran parte dei loro video al caso triestino sono quattro. Nicola Castellano conta 17.700 iscritti e oltre sette milioni di visualizzazioni. Si definisce "filosofo, sociologo, antropologo e tifoso dell'Inter" ed "esperto del Codice della strada, scrittore e saggista". La sua mission è seguire e commentare i principali casi di cronaca giudiziaria che appassionano l'opinione pubblica. Eder Mcpallister ha due profili su Youtube per un totale di 43.600 iscritti e 33 milioni di visualizzazioni. Si dedica a "investigazioni, casi irrisolti, casi strani, arte e molto altro". Per analizzare da vicino il caso Resinovich e fare delle indagini sul posto, si è persino recato a Trieste. Eder è anche un batterista (la sigla ormai simbolo dei suoi video è stata realizzata dalla sua band). 

Amaro e Marotta

Un altro nome rilevante di questa realtà è Paolo Amaro (26.300 iscritti e oltre cinque milioni di visualizzazioni). Amaro, pensionato del Nord Italia, si occupa di “analisi di casi di cronaca, insoluti o risolti molto male”. Nei suoi lunghi video, registrati nella propria abitazione, ragiona sugli indizi e tutte le possibili ricostruzioni del caso. Aveva pubblicato, e successivamente cancellato, un video con le immagini delle radiografie del cadavere di Liliana, inserendone poi un altro con le scuse al fratello. Segue tra gli altri anche il caso di Yara Gambirasio. “Liliana Resinovich: le foto del ritrovamento del corpo” è il titolo dell'ultimo video pubblicato. In cinque giorni ha fatto oltre 20 mila visualizzazioni. Infine, c'è Angelo Marotta con 6120 iscritti e oltre due milioni di visualizzazioni. Sotto ad ogni video, nella descrizione, c'è la possibilità di fare una donazione per supportare i suoi progetti e una wishlist su Amazon per chi volesse fare un regalo al canale. Marotta analizza i vari casi di cronaca attraverso interviste ad esperti e non. 

Da quel maledetto 14 dicembre ad oggi: la cronologia di ciò che sappiamo

"Degenerazione da circo mediatico"

Tutti hanno un'unica ossessione: risolvere il caso o perlomeno trovare quel tassello nascosto per avvicinarsi, anche di poco, alla verità. Tra Youtuber si collabora, si analizzano assieme le novità che emergono sul caso, che diventano il pretesto per realizzare un nuovo video. Ad ogni click il numero di visualizzazioni aumenta, mentre i follower commentano ipotizzando anch'essi scenari o ponendo dubbi o domande. “Una degenerazione a cui ben s'attaglia il nome di circo mediatico”, aveva dichiarato il Procuratore capo di Trieste, Antonio De Nicolo, commentando il fenomeno dei processi mediatici paralleli su vari social media. 

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