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Cronaca

Scuola, Panariti: approvate le linee guida per il dimensionamento e l'offerta formativa

Raggiungimento minimo di 600 alunni, ridotto a 400 per le scuole comprese nei territori montani, nelle piccole isole e nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche

La Giunta regionale, su proposta dell'assessore all'Istruzione Loredana Panariti, ha approvato le linee di indirizzo per il dimensionamento della rete scolastica e per la programmazione dell'offerta formativa delle scuole del Friuli Venezia Giulia per l'anno scolastico 2018-2019. Un documento importante che andrà a delineare i principali elementi che caratterizzeranno l'offerta formativa del sistema scolastico statale presente nella nostra regione, che vede la presenza di oltre 145.000 studenti distribuiti in 168 istituti, dei quali oltre 48.600 appartengono alle scuole secondarie di secondo grado.
La novità più rilevante della programmazione è data dal passaggio alla Regione delle funzioni provinciali relative alla redazione dei piani di organizzazione della rete delle istituzioni scolastiche.
A questo punto «sulla base delle linee guida approvavate oggi la Regione - assicura Panariti -, prima di definire offerta formativa e rete scolastica, ascolterà con una presenza capillare sul territorio le istanze delle scuole, degli enti locali, delle organizzazioni sindacali e di tutti i portatori di interessi».

Le linee guida prevedono infatti un iter complesso, che investirà tutto il 2017.
A breve Panariti terrà una serie di incontri "plenari" alla presenza di tutti gli interessati (sindaci ed assessori all'istruzione, dirigenti scolastici di tutti gli Istituti comprensivi e di tutti gli Istituti di istruzione secondaria di secondo grado), al fine di illustrare loro i contenuti delle linee guida.
Immediatamente dopo la Regione attiverà la partecipazione, anche mediante incontri specifici, dei diversi livelli di governo, delle istituzioni scolastiche, dei soggetti rappresentativi del mondo della scuola, delle realtà economiche e sociali, delle organizzazioni sindacali e di altri soggetti interessati, con delle consultazioni che arriveranno fino alla metà di settembre 2017. Spetterà poi ai Comuni approvare le proposte di competenza, previa valutazione con le istituzioni scolastiche ,e agli Istituti di istruzione secondaria di secondo grado presentare alla Regione le proposte per la parte di competenza.
Entro dicembre la Giunta approverà il Piano regionale di dimensionamento scolastico dopo aver consultato anche le rappresentanze slovene delle scuole di Gorizia e Trieste e le Consulte degli studenti e dopo aver acquisito il parere dell'Ufficio scolastico regionale, al quale spetterà dare attuazione alle decisioni assunte.

Nel merito, anche al fine del diritto all'assegnazione del dirigente scolastico, le linee guida prevedono che tutte le autonomie scolastiche di ogni ordine e grado dovranno tendere al raggiungimento di un numero di alunni non inferiore a 600 unità, tenendo conto del trend demografico degli ultimi anni e delle iscrizioni nel triennio precedente. Tale parametro viene ridotto a 400 studenti per le scuole  comprese nei territori montani, nelle piccole isole (Grado) e nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche (friulano, sloveno e tedesco).
Per le scuole invece che hanno un numero superiore a 1200 studenti (nel caso di istituti comprensivi) e a 1400 studenti (istituti secondari di secondo grado) la permanenza di tali numeri deve essere motivata da un'alta densità demografica del bacino territoriale di riferimento o dalla necessità della presenza di beni strutturali, quali laboratori ed officine con un valore tecnologico ed artistico.

Sono rimasti invariati i parametri per i punti di erogazione del servizio, che, salvo deroghe, prevedono l'obbligo di almeno 30 bambini per un plesso di scuola dell'infanzia, elevato a 50 alunni per i plessi di scuola primaria e a 100 alunni  per gli istituti secondari di secondo grado.
Invariati anche i criteri per la costituzione di nuovi indirizzi nelle scuole secondarie superiori. Essi devono avere una valenza innovativa per l'ambito territoriale di competenza e rispondere a esigenze attuali, supportate da analisi dei fabbisogni espressi
dal territorio stesso, e devono risultare coerenti con l'offerta formativa esistente. Inoltre, al fine di favorire un maggiore equilibrio della distribuzione territoriale degli indirizzi tra le istituzioni scolastiche e quindi evitare un sovraffollamento nelle città più popolose della regione, costituisce criterio di preferenza la costituzione di un nuovo indirizzo in scuole che hanno come territorio di competenza località diverse dai Comuni con popolazione superiore a 25.000.

«La Regione - spiega inoltre Panariti - continuerà anche ad impegnarsi, in un'ottica di continuità con le azioni fin qui svolte, affinché sia consentito a livello di Ministero dell'istruzione  l'inserimento ad ordinamento delle sezioni ad opzione internazionale del liceo classico europeo e del liceo linguistico europeo».
Permane la tutela delle scuole con lingua di insegnamento slovena, per le quali trovano applicazione gli indirizzi contenuti nelle linee guida, con eccezione dei limiti numerici.

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