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Cronaca

Luci di Natale in coprifuoco, Rossi: “Morena 'radical chic' vuole risparmiare 1400 euro”

La consigliera propone una mozione per spegnere le luminarie dalle 22 all'una. Rossi furibondo: “Durante il coprifuoco Morena dorme sonni tranquilli da radical chic sognando i fasti del marxismo ma non tiene conto che a quell'ora sanitari e fruttivendoli vanno a lavorare”

Risparmiare soldi pubblici spegnendo le luminarie in orario coprifuoco, ossia dalle 22 all'una, viste le scarse presenze sulle strade: questa la richiesta avanzata in una mozione dalla consigliera Sabrina Morena (Open Sinistra Fvg) e dal centrosinistra. Un risparmio che, a quanto rivela l'assessore al turismo Giorgio Rossi, consisterebbe in 1460 euro totali. La mozione è stata illustrata oggi in III commissione.

“Molti cittadini mi hanno segnalato questo problema – ha spiegato Morena – Essendoci il coprifuoco, per tre ore al giorno le luminarie sono accese a beneficio di nessuno o di poche persone che vanno al lavoro. Uno spreco di energia che viene pagato coi proventi da tassa di soggiorno, che dovrebbero essere spesi per la promozione turistica, ad esempio per la produzione di spot e audiovisivi. Chiediamo al Comune di rivedere il contratto con Acegas e di destinare i soldi risparmiati alla promozione del territorio. Sin da bambini ci viene insegnato a spegnere la luce per evitare gli sprechi, lasciare queste luci accese in quell'orario è diseducativo”.

Le luminarie, è stato spiegato da Rossi, sono accese ogni giorno per otto ore e mezza, dalle 16:30 all'una di notte, per 60 giorni con un costo forfettario totale di 4043 euro. In un vibrante intervento, l'assessore ha dichiarato: “Durante il coprifuoco Morena dorme sonni tranquilli da radical chic sognando i fasti del marxismo – leninismo ma non tiene conto che a quell'ora sanitari e fruttivendoli vanno a lavorare”.

“Se chiudessimo per tre ore – ha rincarato Rossi - quello che il governo impropriamente chiama coprifuoco (termine che risale a quando i nazisti bombardavano Londra), risparmieremmo 1460 euro. Chiedo alla consigliera se secondo lei questa commissione sarebbe costata di più o di meno. Questa è una mozione politica e pre elettorale. È il Governo che ci sta distruggendo prima del virus mettendo in ginocchio l'economia”.

“Se aveste accettato l'urgenza della mozione in consiglio non ci sarebbe stato bisogno di portarla in commissione” ha replicato Morena, sostenuta dalla pentastellata Cristina Bertoni e dalla dem Bassa Poropat. “Non è una questione di costo ma di principi che applichiamo anche a casa nostra – ha dichiarato Bertoni -. Non è giustificabile tenere accese queste luci a quell'ora se non si è azionisti di Acegas” aggiungendo poi che “le luminarie non alleggeriscono questa pesante situazione, anzi a volte possono avere un effetto contrario”.

“L'80% dei triestini vorrebbe quelle luci accese – ha dichiarato il capogruppo di FdI Salvatore Porro - È qualcosa che fa piacere ai turisti. È la sinistra che non ama la bellezza e la gioia”. La leghista Monica Canciani ha sottolineato invece “la valenza simbolica positiva delle luci accese la notte, che sono visibili anche dalle finestre di alcune case e dalla webcam”. La mozione è stata infine licenziata e sarà discussa in Consiglio comunale

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