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Il caso

Il "mago della truffa" è libero: fine dei domiciliari per Gabriele Carrozzo

Pubblicava annunci di compravendita e non consegnava la merce dopo aver ricevuto il denaro. Aveva accumulato 12 querele in diverse province italiane e tre sentenze da tribunali diversi. Il Tribunale di Pordenone ha ridotto la pena dai tre anni e quattro mesi iniziali a tre mesi di domiciliari, ora conclusi

La pena gli era stata ridotta da tre anni e quattro mesi a tre mesi e ora Gabriele Carrozzo, condannato per diverse truffe aggravate online, ha finito di scontare la pena in questi giorni ed è ora libero. Era stato processato e condannato anche a Trieste, da dove è arrivata la prima delle 12 querele a suo carico in diverse province italiane per aver pubblicato annunci su siti di compravendita, senza mai consegnare la merce dopo aver incassato il denaro.

In precedenza Carrozzo aveva accumulato tre sentenze, superando il tetto massimo per la detenzione domiciliare. Così la scorsa estate, dopo aver scontato parte della pena in una cooperativa del Pordenonese, è stato detenuto in carcere a Udine per due mesi. Nel maggio scorso la difesa ha proposto l’incidente di esecuzione e il Tribunale di Pordenone ha ridotto la pena dai tre anni e quattro mesi iniziali a tre mesi, ripristinando la misura alternativa dei domiciliari, ora conclusi. 

La pena di Carrozzo era inizialmente più alta perché le singole condanne erano state emesse da tribunali di città differenti e quindi sommate, mentre se i reati fossero stati giudicati da un unico tribunale, come parte di un medesimo disegno criminoso, il periodo di detenzione sarebbe stato da subito più basso. Tramite l'applicazione della continuazione, provvedimento richiesto dal difensore di Carrozzo Sarah Soveri, la pena è stata ridotta come se le sentenze arrivassero, appunto, da un solo tribunale. Oltre a questo, sarebbe stata applicata una riduzione ulteriore per buona condotta.

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