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Alzheimer, incontro gratuito sul ruolo dell'alimentazione per prevenirlo

In Italia ad oggi si contano circa 600.000 persone affette da Alzheimer, 6 milioni di malati in Europa e 47 milioni nel mondo, e si stima che nei prossimi anni il numero di individui colpiti da questa patologia aumenterà notevolmente, toccando i 131 milioni di casi nel 2050.

L’alimentazione gioca un ruolo fondamentale nel processo di prevenzione della malattia di Alzheimer, patologia neurologica cronica e degenerativa. L’Associazione de Banfield, da trent’anni al fianco di malati di demenze e Alzheimer e dei loro familiari, ha scelto di affrontare questo delicato tema nella conferenza dal titolo “Il ruolo della nutrizione nella prevenzione della malattia di Alzheimer”. L’incontro, aperto alla cittadinanza, si terrà giovedì 27 giugno alle 17.30 a Casa Viola, in via Filzi 21/1.

In Italia ad oggi si contano circa 600.000 persone affette da Alzheimer, 6 milioni di malati in Europa e 47 milioni nel mondo, e si stima che nei prossimi anni il numero di individui colpiti da questa patologia aumenterà notevolmente, toccando i 131 milioni di casi nel 2050. Sebbene siano stati fatti molti progressi nella diagnostica dell’Alzheimer, questa malattia viene identificata solo ad uno stadio avanzato e per questo motivo è difficile mettere a punto delle terapie tempestive per curarla. Le prime alterazioni cerebrali, infatti, insorgono alcuni decenni prima della diagnosi della malattia ed è per ciò molto importante fare prevenzione.

In questo contesto, quindi, svolge un ruolo importante il rapporto tra malattia e nutrizione. Recenti studi epistemologici hanno dimostrato, infatti, che le abitudini alimentari e la dieta, in particolare quella mediterranea e quella giapponese, possono intervenire positivamente nella prevenzione dalla malattia di Alzheimer. Anche ad esempio la curcumina, polifenolo contenuto nella curcuma dalle proprietà antinfiammatorie e antiossidanti, potrebbe avere un effetto benefico nel prevenire questa patologia.

Nel corso della conferenza, la dottoressa Lorena Perrone della University Grenoble Alpes (Francia) illustrerà quali sono i componenti alimentari che sarebbe opportuno evitare perché possono incidere negativamente sul nostro cervello e quali invece le buone abitudini alimentari che lo aiutano a tenersi in forma, tra cui una dieta mediterranea (MeDi), ricca di polifenoli.

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