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La tragedia

Malore fatale: addio a Eugenio, psicologo del lavoro impegnato nel sociale

Eugenio Santioni, 61enne residente a Trieste, aveva avuto un malore a Udine lo scorso due maggio ed è deceduto in ospedale due giorni dopo. È stato presidente della cooperativa Agenzia Sociale e tra i fondatori di Finisterre, comunità terapeutica per persone con problemi di dipendenza da sostanze illegali

UDINE - Si è spento all’ospedale di Udine il 61enne Eugenio Santioni, psicologo del lavoro residente a Trieste, vittima di un grave malore nel capoluogo friulano lo scorso 2 maggio. Martedì l’uomo si trovava in viale Europa Unita quando si è accasciato a terra ed è stato inizialmente soccorso da alcuni agenti di polizia. E’ stato poi trasportato all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine in condizioni gravissime ma è purtroppo deceduto in ospedale nel reparto di terapia intensiva.

Lo psicologo del lavoro era noato a Perugia ne 1962 ma si era trasferito nel capoluogo giuliano in giovane età. Collaborava con diverse aziende italiane ed era stato socio storico della cooperativa Agenzia Sociale, realtà attiva a Trieste nell’ambito dell’integrazione sociale. Prima della fusione con la cooperativa Duemilauno era stato presidente della no profit, per poi ricoprire, nel 1999, la carica di vicepresidente nell’allora neocostituita Duemilauno Agenzia Sociale, che tuttora offre servizi socio - riabilitativi alle persone in condizioni di svantaggio. Era stato tra i fondatori, e per due anni responsabile, della comunità riabilitativa per tossicodipendenti Finisterre. Lascia la moglie e un figlio.

Diverse le manifestazioni di cordoglio sui social da parte di conoscenti e amici, dai quali viene descritto come “sempre cordiale e con il sorriso sul volto”. Per un amico e collaboratore “oggi è stato uno dei giorni più difficili della mia vita” per la perdita di “una persona straordinaria che rimarrà sempre nella mia anima. Mentre le lacrime scorrevano e scorrevano all'infinito, ho pensato di sospendere la giornata lavorativa e mi chiedevo cosa avrebbe voluto. Eugenio ha sempre amato il mio lavoro e mi sono comportato come se fosse al mio fianco in una giornata molto intensa”.

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