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Cronaca

Aggressione inventata, ma Manuel Pozzecco conferma la sua versione e minaccia querele

La sedicente vittima di un pestaggio subito da ben sette profughi in piazza Libertà è stato intervistato da Ferdinando Avarino a Ring (su Telequattro): «Sono stato aggredito, non ero ubriaco e non mi ha picchiato mia moglie: ho subito delle lesioni che i medici hanno occultato nel referto»

L'opportunità di ritrattare la sua storia in diretta gli è stata concessa più volte, ma Manuel Pozzecco e la moglie Elena Loj non hanno colto l'invito di Ferdinando Avarino che li stava intervistando a Ring (su Telequattro), ma anzi, hanno riconfermato la loro versione dei fatti dichiarando di voler querelare TriestePrima e Il Piccolo per aver dato notizia della sua denuncia (denuncia per simulazione di reato e procurato allarme comunicata dalla Questura tramite comunicato stampa un cui veniva spiegato che la presunta vittima aveva ritrattato le sue dichiarazioni spiegando di aver inventato la storia per motivi familiari). 

La coppia dunque resta sulla propria posizione (quella delle interviste del 19 dicembre rilasciate a tutti gli organi di stampa): «Non ero ubriaco (anzi per motivi di salute non posso neanche bere alcol) - ha ribadito Manuel Pozzecco -. Ero lì (alle 23.30 circa) per un colloquio di lavoro e, seduto sulla panchina, si sono avvicinati questi sette profughi che poi mi hanno spinto a terra e poi pestato (con colpi alla testa)».

«Non sono stata io - ha chiarito la moglie Elena Loj in risposta a chi su Facebook l'accusava -. Mio marito è stato male (e tutt'ora sono previste delle visite specialistiche): è stato ricoverato due volte».

«Non ho ricevuto nessuna comunicazione dalla Polizia in merito alla mia denuncia, anzi - ha detto Pozzecco - il mio avvocato mi ha consigliato di denunciare TriestePrima e Il Piccolo per aver pubblicato la notizia».

Qui sotto l'intervista completa di Fernando Avarino per Ring (Telequattro).

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