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Cronaca

Draghi possibile nuovo premier, quando il MIB lo omaggiò con la laurea honoris causa

Era il 16 aprile del 2004 e il possibile nuovo presidente del Consiglio tenne una Lectio magistralis nel salone del palazzo del Ferdinandeo. "Forte, dinamica, capace di accogliere e di crescere, è questa Europa che mi piacerebbe lasciare ai miei figli”

Il Presidente del Consiglio designato a risollevare il paese in questo momento drammatico, è legato a Trieste e alla sua Scuola di Management, dalla quale è stato insignito nel 2004 del prestigioso titolo MBA Honoris Causa, “per gli alti meriti professionali acquisiti attraverso ruoli di grande responsabilità ai vertici di importanti Istituzioni nazionali e internazionali e in particolare per i significativi contributi concettuali e operativi forniti nell’area del Corporate Governance e della Finanza.”

Il 16 aprile 2004

Mario Draghi già allora, come si legge nella nota diffusa dal MIB, "rappresentava l’emblema dell’economista e dell’alto dirigente pubblico di altissimo profilo istituzionale e accademico, europeista, sempre lontano dall’identificazione con qualsiasi formula politica e partitica". Il 16 aprile 2004 venne accolto nel Salone del Palazzo Ferdinadeo e davanti a oltre 200 tra rappresentanti istituzionali, uomini d’impresa e professori universitari, Mario Draghi ricevette il Diploma Honoris Causa dal Direttore Nanut e dal Presidente Cucchiani. Nell’occasione presentò un’importante Lectio Magistralis, ripresa da tutta la stampa nazionale, centrata sulle prospettive di crescita economica dell’Unione Europea sul lungo termine.

Le parole del MIB

Il Direttore di MIB Trieste School of Management, Vladimir Nanut, ricorda l’estrema attualità dell’intervento di Draghi: “ Di fronte alle sfide che emergevano a livello mondiale nel 2004 e alla competizione globale con Cina e USA, l’atteggiamento di Draghi fu assolutamente attuale. Draghi ricordò come in Europa invece di rinnovare l’organizzazione del lavoro, snellire la tassazione e la spesa sociale e puntare sui giovani e sulla ricerca, vi fosse la tendenza a rifugiarsi nella difesa dei privilegi individuali e di corporazione, e soprattutto nel rifiuto di ogni cambiamento in un mondo in cui prevale la paura e in ultima analisi trionfa la povertà”. 

L'intervento di Draghi a Trieste

L'intervento di Mario Draghi al MIB si concluse con un richiamo alla necessità, a livello europeo, di una "profonda revisione delle priorità politiche nazionali". Una sorta di messaggio profetico, quello del possibile nuovo premier italiano. L'Europa, secondo il Draghi del MIB, che avrebbe dovuto passare "da un modello che protegge una società di vecchi fondato su poco lavoro, molte tasse e spese sociali a un modello che incoraggia i giovani e ringiovanisce i vecchi, basato su più lavoro per tutti, maggiore crescita, poche tasse, minore spesa sociale e maggiori investimenti in istruzione, ricerca, tecnologia, difesa , infrastrutture". Un’Europa "forte, dinamica, capace di accogliere e di crescere, è questa Europa che mi piacerebbe lasciare ai miei figli” 

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