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Cronaca

Massaggiatore accusato di molestie: chiesto il rito abbreviato, in novembre la discussione

Oggi, venerdì 2 luglio, la prima udienza preliminare. Secondo la testimonianza di una cliente il massaggiatore, già condannato in passato per fatti analoghi, avrebbe appoggiato il proprio membro in erezione sulle sue mani, coperte da un lenzuolo. Il capo d'accusa è quello di violenza sessuale con abuso di prestazione d’opera.

Chiesto il rito abbreviato per L.V., il massaggiatore 49enne accusato di molestie sessuali a danno delle clienti, e il Gup rinvia la discussione in novembre. Si è tenuta oggi, venerdì 2 luglio, la prima udienza preliminare con il Gup Massimo Tommassini. All’udienza si sono costituite alcune delle parti civili, tra cui due assistite dall’avvocato Matteo Pastore. All’esito l’avvocato dell’imputato, Enrico Miscia, ha chiesto il rito abbreviato e l’esame dell’assistito, che ha avuto luogo nell’udienza odierna. L’imputato ha svolto le sue difese, negando i fatti, e il giudice ha rinviato per discussione il prossimo 12 novembre. Le clienti, che hanno chiesto il risarcimento del danno si sono dichiarate "sconvolte dai fatti", verificatisi in un costesto di "minorata difesa".

La storia

Il 18 agosto del 2020 l'uomo era stato posto ai domiciliari in custodia cautelare, emessa dal Gip di Trieste, dopo le indagini della Polizia in seguito alla denuncia di una cliente. Secondo la donna il massaggiatore, già condannato in passato per fatti analoghi, avrebbe appoggiato il proprio membro in erezione sulle sue mani, coperte da un lenzuolo. Il capo d'accusa è quello di violenza sessuale con abuso di prestazione d’opera. Le indagini avevano dato riscontro positivo e molte delle clienti che frequentavano lo studio hanno riferito comportamenti simili, mentre gli uomini e alle donne "non gradite" avrebbero ricevuto soltanto un'ordinaria prestazione, senza molestie di sorta. 

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