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"Petroliera salpata da Trieste sta deportando in Libia 27 migranti"

La denuncia arriva dal capomissione di Mediterranea Luca Casarini. La nave, battente bandiera delle Isole Marshall, sarebbe stata mandata dal governo di Roma a soccorrere in mare 27 persone, al largo delle coste tra l'Italia e Malta ed ora è diretta al porto di Marsa Brega, in Libia

"In queste ore la nave mercantile P. Long Beach sta deportando di nuovo nell'inferno dei campi di detenzione della Libia 27 persone, recuperate in acque internazionali nel Mediterraneo centrale nel corso della notte appena trascorsa". La nave era salpata dal porto di Trieste nei giorni scorsi. La denuncia arriva da Luca Casarini di Mediterranea Saving Humans. Secondo quanto riportato, l'imbarcazione a bordo della quale si trovavano le persone era stata segnalata da Alarm Phone, progetto transnazionale portato avanti da volontari impegnati per assicurare che le operazioni di soccorso in mare "avvengano tempestivamente e prevenire violazioni dei diritti umani".  La segnalazione, per Casarini, era stata inviata alle autorità italiane e maltesi, alle quali Mediterranea aveva chiesto "un immediato intervento".

La denuncia

Sempre secondo la denuncia della ong, sarebbe stata proprio la P. Long Beach (petroliera battente bandiera delle Isole Marshall) ad aver recuperato le 27 persone in mare. La nave, in questo momento, è diretta al porto di Marsa Brega, in Libia. "Si tratta di un respingimento verso un Paese dove l'incolumità e i diritti fondamentali delle 27 persone a bordo sono a rischio - continua Casarini -. Una gravissima violazione del diritto internazionale, a partire dalle Convenzioni di Amburgo e Ginevra. Una vera e propria deportazione che sta avvenendo con la diretta complicità delle Autorità italiane. Chiediamo che Roma, nel suo ruolo di coordinamento, ordini immediatamente alla P. Long Beach di invertire la rotta e di sbarcare le persone in un porto sicuro europeo. Chiediamo in ogni caso che il comandante e l'armatore della petroliera non si rendano responsabili di un crimine contro queste 27 vite. Siamo già pronti a qualsiasi azione legale a difesa dei diritti di queste 27 persone". 

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