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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Mercato coperto: il Comune apre a nuove proposte (e la caccia agli investitori)

Troppo pochi i 50mila euro, in caso di vittoria del bando Creative Living, da utilizzare per poter ripensare la struttura. Polidori: "Progettualità avviata già nel 2018, poi interrotta dal Covid". L'architetto Krasovec non si sbottona e non svela il "Museo del Gusto". Evento l'8 maggio dentro agli spazi di via Carducci

Cinquantamila euro provenienti dalla possibile vittoria del bando ministeriale "Creative Living" e una progressiva interlocuzione con "chiunque abbia idee valide" per poterlo valorizzare. Dopo il caso che ha infiammato il dibattito politico triestino nell'ultima settimana, il Comune ragiona sul futuro del Mercato coperto e valuta le ipotetiche soluzioni per la struttura. L'esito del bando (atteso nelle prossime settimane ndr) non sposterebbe granché, visto che le risorse messe a disposizione dei progetti vincitori sono ben lontane dall'ammontare necessario per "rivoluzionare" l'edificio nel suo complesso. Inoltre, l'architetto Lucia Krasovec non ha svelato alcun elemento utile alla comprensione della nuova dicitura del mercato come il prossimo "Museo del gusto". 

Progettualità iniziata nel 2018

A fare il punto della situazione questa mattina è stato il vicesindaco Paolo Polidori, chiamato a farsi carico del "caso" scoppiato la scorsa settimana ma che, secondo l'esponente leghista, non avrebbe considerato la progettualità che sulla struttura sarebbe iniziata "fin dal 2018" ed interrotta, gioco forza, dall'emergenza pandemica". Il nodo centrale rimane, ovviamente, quello relativo alle risorse da reperire per portare avanti un'idea futura di sviluppo della struttura. Criticità che lo stesso Polidori ha voluto sottolineare: "Tutte le proposte possono trovare accoglimento grazie anche alla fase di ascolto che abbiamo lanciato e che proseguiremo in sede di Commissione, ma la realtà è che poi si devono chiarire le modalità di reperimento, per quanto riguarda una partecipazione comunale, dei fondi necessari".

Le interlocuzioni: al momento non si sa nulla

Il progetto menzionato dalla Krasovec dovrebbe essere veicolato dal Comune e "concordato e partecipato", e dovrebbe coinvolgere anche "tutte le categorie commerciali ed economiche". Nonostante né Polidori, né l'architetta si siano sbottonati più di tanto, alcune manifestazioni di interesse, come anticipato dallo stesso sindaco Dipiazza a TriestePrima, sarebbero già sul tavolo dell'amministrazione (Televita e Viezzoli, solo per citare due esempi ndr). Quello che resta da capire, al netto del "percorso di rivalorizzazione", è il nodo legato alla presenza di quel privato che, secondo Polidori, "deve farsi avanti e decidere eventuali investimenti". Punto fermo, per l'amministrazione comunale, dovrà essere la "continuità storica di grande valenza" di un edificio che per la giunta Dipiazza deve far leva sul cosiddetto "attrattore forte". "Deve essere in grado di richiamare imprenditori, perché lasciarlo così rappresenta un costo insostenibile per il Comune". Se a Polidori piace l'idea del mercato a chilometro zero del territorio, la Krasovec mischia il tutto parlando di un catalizzatore di "storia, cultura, economia, sociale e ludico" a favore di tutta la comunità. 

Il progetto? Un Museo del Gusto

Il Museo del Gusto, secondo l'architetto, deve essere inteso come "gusto per il cibo e per la vita in generale. Una metafora del rilancio del territorio e della cittadinanza, di transizione ecologica per dare nuovo valore ad un edificio dall'architettura modernista attraverso il quale condividere ciò che siamo e ciò che mangiamo". La Krasovec ha fatto sapere che c'è l'intenzione di costituire un comitato promotore e far partire un concorso di idee "per costruire poi degli stalli componibili dove si potranno vendere prodotti del territorio, restituendo così una funzione che già aveva". 

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