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Cronaca

Microcredito alle imprese in difficoltà: la mozione Bertoli-Giacomelli impegna la Giunta a trovare i fondi

Bucci: «Il bilancio è già pronto e non ci sarebbero i margini. Vorrei sottolineare che il progetto Pisus, che prevedeva il rimborso del 70% a fondo perduto, ha ricevuto pochissime adesioni»

«Quattro anni fa fu fatta propria la mozione dall’allora sindaco, furono stanziati i fondi, ma mai dato seguito. Ci riproviamo». Everest Bertoli (Forza Italia) e Claudio Giacomelli (Fratelli d'Italia) hanno presentato in Consiglio comunale la loro mozione per l'avvio da parte del Comune di Trieste di un progetto di microcredito alle aziende in difficoltà: «Il microcommercio, i piccoli artigiani, le piccole imprese sono la struttura portante della città, andate però in crisi negli ultimi anni - ha ricordato Bertoli -. Riteniamo che sia dovere di un’Amministrazione mettere in atto tutte le misure per tutelare queste realtà. Per le pmi diventa spesso vitale accedere al credito, operazione però ormai quasi impossibile. Così chiediamo al Comune, individuando un partner unico di credito, di aiutare queste pmi».

«Oggi come oggi abbiamo il record in Fvg per chiusure di partite iva piccole. La grande difficoltà è quella di essere dei paria, tra i bancabili e non bancabili, e si finisce in un circolo vizioso. Il Comune dunque deve farsi carico di avviare progetti di microcredito con un istituto di credito unico, sottoponendosi a un rischio. In campagna elettorale si è parlato molto di piccola impresa e lavoro, ma il Comune non ha molti strumenti: proviamo a fare un piccolo tentativo, ogni euro per salvare un posto di lavoro vale molto di più che darlo al disoccupato», ha aggiunto Giacomelli.

«Mozione che assolutamente condividiamo. Abbiamo già finanziato circa 4 mila imprese con la devoluzione della parte di stipendio dei nostri consiglieri regionali e parlamentari», ha commentato Paolo Menis (M5s). «Parliamo di piccola impresa (10-30 effettivi, meno di 10 milioni di fatturato) piuttosto che media (fino a 250 effettivi per un massimo di 50 milioni di fatturato) che credo rientri meglio negli intenti dei proponenti», è stato l'emendamento, accolto dai firmatari, di Paolo Polidori (capogruppo della Lega Nord).

Prima del voto ha preso parola l'assessore Maurizio Bucci ricordato quanto da lui affermato tempo fa: «Le partite iva sono il midollo spinale del nostro Paese, spesso invece poco considerate. Purtroppo però il bilancio è stato ormai redatto e non ci sarebbero margini. Per il Pisus avevamo 250 mila euro (Cosolini 50 mila euro) all’anno per il Turismo, per giovani imprese e femminili, con contributo a fondo perduto fin oal 70%, ma abbiamo dovuto riaprire il bando perché non c’erano richieste».

«Dovremmo capire di quanti numeri stiamo parlando, la sensibilità comunque è massima, io e la mia famiglia siamo vissuti sempre con la partita iva», ha concluso Bucci che poi ha ricevuto una risposta un po' piccata di Giacomelli: «Il consiglio da l’indirizzo politico, alla Giunta spetta trovare i fondi».

Il voto poi ha dato esito positivo con tutti e 36 i consiglieri presenti favorevoli alla mozione. 

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