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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

La Polizia croata accusata di "marchiare" i migranti con la vernice spray: l'articolo su "The Guardian"

Nell'articolo le accuse delle associazioni umanitarie. L'Onu ha chiesto al governo croato di indagare sui possibili abusi. Le testimonianze parlano di umiliazioni e respingimenti illegali al confine tra Bosnia e Croazia

La Polizia croata viene accusata di “marchiare” con una croce sulla testa, usando la vernice spray, i richiedenti asilo che tentano di attraversare il confine dalla Bosnia. Lo rivela The Guardian, pubblicando diverse foto che lo documentano. Secondo il quotidiano britannico l'Onu è intervenuta in merito, chiedendo al governo croato di indagare su queste accuse di abuso.

La testimonianza del Nnk

Si riporta nell'articolo la testimonianza di Jack Sapoch di No Name Kitchen (Nnk), una ONG che opera a Velika Kladua, a 2 chilometri dal confine. Secondo Sapoch, che è anche membro dell'organizzazione di vigilanza, il Border Violence Monitoring, si tratta di un sistema per identificare e umiliare chi tenta di attraversare il confine, “forse tentando di traumatizzarli con un simbolo religioso". Nnk ha inoltre riportato diverse testimonianze di persone rispedite indietro dal confine dopo essere state “marchiate” di vernice arancione, e in alcuni casi ai migranti era stato rubato il cellulare, i vestiti o le scarpe. Il tutto sarebbe successo sul confine tra Bosnia e Croazia il 6 e il 7 maggio.

"Abusi sistematici"

Come riporta The Guardian, ogni notte i richiedenti asilo tentano di attraversare il confine, dove squadroni di polizia li attendono con manganelli, pisole, occhiali notturni, che pattugliano la frontiera esterna più lunga dell'Ue. Secondo il giornale “Operatori umanitari, medici, guardie di frontiera e funzionari delle Nazioni Unite hanno documentato gli abusi sistematici e le violenze perpetrati dalla polizia, con migranti spesso picchiati, fucilati, derubati e persino spogliati dei loro vestiti”.

Secondo l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, l'Unhcr, sarebbero state molte le segnalazioni credibili di persone rimpatriate illegalmente dalla Croazia in Bosnia Erzegovina e in Serbia. Si parla di oltre 100 casi. Secondo il Nnk, “Sentire notizie di una maggiore brutalità durante i respingimenti è preoccupante a causa della maggiore autonomia che le autorità statali hanno guadagnato in questi periodi della pandemia. I pushback sono illegali e la diffusione di Covid-19 non è una scusa per affrontare le persone vulnerabili con ancora più violenza”.

Qui l'articolo originale

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