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Cronaca

Migranti, Minniti-Serracchiani: «Al via i Centri per rimpatri irregolari»

Incontro a Roma tra il ministro dell'Interno Marco Minniti e la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani su svariati aspetti connessi ai fenomeni migratori

La presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani ha incontrato oggi a Roma il ministro dell'Interno Marco Minniti per un colloquio nel corso del quale sono stati affrontati svariati aspetti connessi ai fenomeni migratori.

Serracchiani ha riferito che il ministro «anch'egli contrario ai Cie quali sono stati sperimentati finora, sta lavorando a un pacchetto complessivo di proposte, tra cui i Centri per i rimpatri degli irregolari: piccole strutture che smisteranno piccoli numeri. È previsto inoltre un aumento del personale delle Commissioni per abbattere i tempi di accertamento, ma anche la riduzione dei tempi dei ricorsi, per i quali potrebbe rimanere un solo grado di appello».

«Al ministro ho ribadito personalmente la richiesta - ha continuato Serracchiani - di equiparare anche normativamente per il Friuli Venezia Giulia gli arrivi via terra e via mare; abbiamo
quindi condiviso l'importanza della collaborazione istituzionale a tutti i livelli, dall'accordo tra Anci e ministero degli Interno, all'incontro del Governo con le Regioni il prossimo 19
gennaio. Ho apprezzato - ha aggiunto la presidente - il dinamismo impresso dal ministro alle strutture del Viminale, in sinergia con la Difesa e la Farnesina».

«Particolare attenzione si vuole dedicare alla sicurezza urbana e all'impiego dei migranti in lavori utili alle comunità ospitanti, mentre un ingente lavoro sta già venendo svolto per i
ricollocamenti e i rimpatri, come testimoniano l'accordo sottoscritto con la Libia, la riapertura dell'ambasciata a Tripoli, la visita in Tunisia», ha ricordato Serracchiani.

«In questi ultimi mesi in Friuli Venezia Giulia - ha aggiunto la presidente - non entrano più i numeri di qualche tempo fa: per le diverse situazioni internazionali, ma anche grazie al lavoro svolto dalla diplomazia, che ha portato agli accordi sulle pattuglie miste italo-slovene e italo-austriache. Vi sono ancora ingressi residuali dall'Austria via treno ma, in termini
assoluti, gli arrivi in regione si sono notevolmente ridotti».

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