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Cronaca

Pattuglie miste italo-slovene, ICS: "Si chiariscano le reali finalità dell'accordo"

L'accordo è stato sottoscritto nei giorni scorsi dalle relative autorità di Polizia di Roma e di Lubiana. ICS: "Seri rischi di nuove violazioni del diritto e interno e internazionale nelle finalità delle pattuglie miste"

Sono operativi da ieri, nelle province di Trieste/Capodistria e Gorizia/Nova Gorica, pattugliamenti congiunti italo sloveni lungo la fascia confinaria per contrastare i flussi di migranti irregolari della Rotta balcanica. L'avvio delle attività delle pattuglie miste, è stato presentato come finalizzato al contrasto delle organizzazioni criminali che organizzano il traffico degli essere umani, ma per l'ICS si tratta di "una motivazione vacua e inconsistente in quanto il contrasto al traffico internazionale di esseri umani, per essere efficace e credibile, richiede accordi di intelligence e inchieste congiunte delle diverse autorità giudiziarie, cioè attività che nulla hanno a che fare con un pattugliamento fisico dell'area di frontiera vicino al confine".

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Respingimenti a catena

Secondo ICS la finalità è invece quella di "intercettare nelle immediate vicinanze della frontiera i rifugiati al fine di impedirne, forse anche con l'uso della forza, l'ingresso in Italia", un'attività che implicherebbe in capo alle autorità italiane "precise e serie responsabilità, non solo politiche, ma anche giuridiche". ICS ha quindi ricordato la meccanica dei respingimenti a catena che impedisce ai migranti di presentare la domanda di asilo. "Come documentato da diversi autorevoli report, i migranti vengono rinviati in un Paese, che, con un meccanismo a catena e con l'uso di inaudite violenze, li deporta in Bosnia dove vengono sottoposti a trattamenti inumani e degradanti". 

"L'impiego di personale italiano operante all’estero con funzioni di polizia - spiega ICS - è vincolato, infatti, al pieno rispetto degli obblighi derivanti dall’ordinamento giuridico italiano, che prevede il tassativo divieto di attuare o collaborare in alcuna forma, anche indiretta, a operazioni di respingimento, diretto o a catena, di cittadini stranieri verso Paesi terzi nei quali i diritti fondamentali delle persone respinte possono essere seriamente violati, come avviene nella cosiddetta rotta balcanica".

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Le richieste di ICS

ICS ha quindi dichiarato che vigilerà su quanto sta accadendo e chiede che vengano subito resi noti i protocolli operativi e il mandato entro il quale si intende far operare la polizia di frontiera italiana nelle operazioni congiunte con la polizia slovena e sollecita altresì l'avvio di ispezioni parlamentari al confine orientale al fine di verificare sul campo la situazione effettiva.

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