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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Minorenne francese fermata a Trieste: diretta in Siria per unirsi all'Isis

La professionalità di un agente della Polizia di Frontiera ha permesso di identificare la ragazza che è risultata scomparsa: entrata in contatto via web, tramite Youtube e Skype. Un uomo le ha fornito indicazioni e soldi per il viaggio (questo era il secondo tentativo): avrebbe sposato un combattente

Ai primi del giugno 2015 agenti della Polizia di Frontiera di Trieste hanno controllato i passeggeri di un autobus di linea francese proveniente appunto dalla Francia e diretto in Romania. Durante il controllo dei documenti è risultato che una cittadina francese, nata nel 1997, quindi minorenne, risultava segnalata come scomparsa. Alla presenza del Questore Antonio Maiorano e del portavoce della Questura Denise Mutton, i dettagli della vicenda sono stati illustrati alla stampa questo pomeriggio dal Dirigente della Digos giuliana Luca Carocci e dal Dirigente del locale Settore Polizia di Frontiera Antonio Grande

La ragazza viaggiava da sola e ha riferito di essere diretta in Romania per turismo. Rispondendo però a ulteriori domande dell'agente, che aveva intuito qualcosa di anomalo, la francese ha ammesso che in realtà sua intenzione era quella di proseguire il viaggio verso la Turchia da dove poi avrebbe raggiunto il teatro di guerra siriano. Il tutto all’insaputa dei genitori (madre francese e padre algerino, separati).

La ragazza ha affermato che il suo proposito, essendo di fede islamica, era quello di volersi ricongiungere con il suo popolo aggiungendo che quattro mesi prima aveva già tentato di lasciare il territorio francese in aereo, ma che poi era stata bloccata in aeroporto.

Il giorno successivo al "fermo", la Digos, previa autorizzazione dell’autorità giudiziaria competente, ha intrapreso un dialogo con la ragazza da cui si evinceva che la stessa aveva intrapreso già nel marzo dei contatti via web, tramite Youtube, dove aveva esaminato una serie di video su tematiche islamiche e sulla guerra in Siria che incitavano a raggiungere le zone di guerra per aiutare le popolazioni civili. I video in particolare incitavano gli uomini ad armarsi per difendere bambini, donne e anziani presenti in Siria. Alla fine dei video le veniva fornito il nominativo di un uomo cercato poi dalla donna sul web, rintracciato grazie a Skype.

Entrata in contatto con l'uomo, dopo una serie di conversazioni, la ragazzina si è convinta a partire per la Siria. L’uomo le ha fornito sia le indicazioni del percorso da seguire sia il denaro per l’acquisto dei biglietti per il viaggio. Inoltre le è stato anche promesso che, una volta in Siria, avrebbe sposato un combattente.

Dopo il primo tentativo, passato circa un mese, l’uomo l’aveva ricontattata via Skype e convinta a riprovarci dicendole che la causa era molto importante, consigliandole il percorso alternativo rispetto a quello precedente, cioè di prendere un autobus di linea fino a Bucarest, in Romania, dove le avrebbe fornito dettagliate informazioni sul luogo in cui avrebbe potuto dormire, sulla persona che l’avrebbe assistita durante le tappe intermedie del viaggio e sul soggetto che l’avrebbe condotta al confine siriano.

Le indagini e gli approfondimenti sono ancora in corso da parte del Procuratore Distrettuale di Trieste, giudicate in linea con episodi analoghi recenti venuti alla luce e riferiti a viaggi di donne adulte spostatesi dall’Europa verso la Siria (in particolare dalla Francia e dalla Germania). La minore, al termine delle procedure di rito, è stata affidata ai genitori, giunti fino a Trieste dalla Francia.

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