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Martedì, 19 Marzo 2024
Cronaca

Rivive l’antica bellezza di Miramare: aperti al pubblico il Parterre inferiore e il Bagno ducale

Il Bagno ducale apre al pubblico per la prima volta nella storia recente di Miramare, dopo un lungo e attento restauro conservativo. In programma visite guidate

Al Parco di Miramare rivive l’antica bellezza di due luoghi delicati e poetici: il Bagno Ducale e il Parterre, inaugurati nella giornata di giovedì 29 luglio, dopo i lavori di restauro e riconfigurazione botanica. Il Bagno ducale apre al pubblico per la prima volta nella storia recente di Miramare con visite guidate in programma da settembre dopo un lungo e attento restauro conservativo. Il Parterre inferiore riapre dopo mesi di chiusura e un'accurata riqualificazione e riprogettazione.

Un progetto fedele alla configurazione di fine Ottocento

Il primo spazio, nel cuore del Parco, è parte del giardino formale che si sviluppa in piano e poi digrada verso il mare con aiuole finite dal bosso, ricami di fontane e statue, esplosioni di colori fioriti. Il secondo luogo, il cui nome si riferisce alla breve permanenza in castello del Duca d’Aosta (1930-1937), coniuga il semplice confort di una cabina balneare e il rispetto del paesaggio, incastonandosi perfettamente tra il verde e mare.  Le due aree presenteranno ai visitatori il progetto fedele alla configurazione di fine Ottocento, recuperato attraverso uno studio e un’attenta verifica dei documenti e delle foto d’epoca.

Araucarie, Ginepri e Thuya

"I lavori iniziati un anno fa hanno interessato la zona superiore, dove abbiamo pazientemente ridisegnato le aiuole e messo a dimora moltissime piante di specie diverse, tra cui le sempreverdi impiantate al tempo di Massimiliano come Araucarie, Ginepri, Thuya e le annuali di origine messicana con le rosee infiorescenze di Cleome, Cosmos, Dalie, Canna indica, Salvie, Zinnie e delle tardive Echinacee, ricreando la ricchezza botanica e coloristica del giardino" ha dichiarato il Direttore del Museo storico e il Parco del Castello di Miramare Andreina Contessa. "Un lavoro filologico accurato, retto da una solida analisi delle fonti. Ma anche - ha evidenziato - un intervento attentissimo ai valori della sostenibilità. Siamo già all’opera anche nelle zone contigue al laghetto del boschetto limitrofo, così come sul pendio che porta alle serre”.

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