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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Isontino

Molestie sessuali ed esibizionismo: 15enne finisce in comunità

Molte le segnalazioni di donne che avevano subito palpeggiamenti. In almeno tre occasioni il 15enne avrebbe esibito i genitali alle vittime. La misura cautelare è stata eseguita su richiesta della Procura presso il Tribunale per i Minorenni di Trieste

Palpeggiamenti, violenze sessuali e "catcalling" (la molestia che avviene in strada): queste le accuse a carico di un 15enne di Monfalcone, che a seguito di diverse testimonianze da parte delle vittime è stato collocato in comunità. La misura cautelare, emessa dal Gip, è stata eseguita su richiesta della Procura presso il Tribunale per i Minorenni di Trieste, che ha concordato con le risultanze investigative dei Carabinieri di Monfalcone.

Le indagini

Le indagini dei Carabinieri sono iniziate alla fine del mese di settembre 2020, a seguito di una serie di palpeggiamenti compiuti in pieno giorno per le vie del centro abitato di Monfalcone in danno di alcune donne della zona, a cui il giovane ha, in almeno tre circostanze, anche mostrato il proprio organo genitale. 

Grazie alla collaborazione delle vittime, che hanno denunciato gli episodi di molestia alla Stazione dei Carabinieri di Monfalcone nell’immediatezza dei fatti, è stato possibile eseguire in tempo utile i primi accertamenti, partendo dalla fisionomia del giovane fornita in sede di denuncia, dalla descrizione sommaria degli indumenti dallo stesso indossati e dalla bicicletta tipo “mountain bike” usata per allontanarsi subito dopo avere commesso le violenze.

Una vittima ha riconosciuto gli indumenti

La svolta nelle indagini si è avuta quando una delle vittime, mentre camminava per le vie del citato centro abitato, ha riconosciuto chi l’aveva molestata il giorno precedente ed ha richiesto l’intervento dei militari che, immediatamente accorsi sul posto, hanno provveduto a rintracciare il minorenne e ad accompagnarlo in caserma per l’identificazione.      

L’ultimo tassello investigativo è stato aggiunto grazie ad unamirata perquisizione delegata dall’Autorità Giudiziaria, che ha consentito di rinvenire l’abbigliamento indossato dal ragazzo in occasione degli episodi denunciati dalle vittime e di cristallizzare le prove sino ad allora raccolte, inchiodando il sospettato.

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