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Cronaca

Tragedia evitata per un soffio: madre e figlia intossicate dal gas killer, il 118 le salva

E' successo a Trieste nel rione di San Vito. Gli operatori sanitari inviati sul posto hanno rilevato la presenza di quantità importanti di monossido di carbonio e hanno immediatamente evacuato la casa. La riflessione del responsabile del 118, dottor Peratoner

C'è ancora molto da fare per sensibilizzare la cittadinanza sui rischi legati al monossido di carbonio e in merito al suo riconoscimento. La storia che vi raccontiamo oggi domenica 27 dicembre riguarda l'intervento di un'ambulanza del 118 in una casetta nel rione di San Vito a Trieste per quella che inizialmente sembrava una perdita di coscienza di una persona anziana ma che, senza la tempestiva rilevazione del gas letale, avrebbe potuto avere conseguenze ben più drammatiche. La signora e la figlia sono state salvate proprio dagli operatori sanitari grazie al rilevatore multigas in dotazione al 118. Il responsabile della struttura, dottor Alberto Peratoner, ha voluto condividere una riflessione in merito alla vicenda. 

La storia

Ma andiamo con ordine. Il 112 viene allertato dalla figlia della signora che riferisce anche di una "coesistenza di sintomatologia respiratoria". In tempo di Coronavirus, questo significa anche una "possibile patologia" CoViD-19, il che fa scattare l'operazione di protezione individuale come da protocollo. Passa molto spesso inosservata, ma nello stesso protocollo è prevista anche la presenza del rilevatore multigas che si rivela fondamentale.  

L'allarme

E' proprio sulla soglia dell'abitazione che l'efficace strumento in dotazione al personale del 118 (formato ed addestrato ciclicamente al suo utilizzo ndr) inizia ad emettere gravi segnali d'allarme. La figlia dell'anziana, come riferito dal 118, è da subito "molto confusa, instabile e astenica". La rilevazione presenta "pericolose quantità" e il 118 procede quindi a soccorrere l'anziana signora, la figlia ed il cagnolino, evacuando immediatamente tutta la casa.

Nessuno si era reso conto di niente

Sul posto quindi arrivano anche i Vigili del fuoco (come pure la Squadra Volante della questura giuliana ndr) e confermano la presenza di "elevate percentuali di gas in tutto l'appartamento". Una scampata tragedia quella avvenuta la sera della vigilia di Natale. “Le due pazienti non si erano minimamente rese conto del pericolo di morte a cui stavano andando incontro - così il responsabile del 118 Peratoner - proprio in virtù del fatto che il monossido di carbonio nella prima fase determina cefalea, astenia, stordimento, confusione ma poi aumentando la concentrazione in un ambiente chiuso, tale gas porta a perdita di coscienza, a stato di coma e a morte” e che “un tanto deve sempre ricordarci che il monossido di carbonio è un vero killer silente”.

Lo strumento: "Mezzo essenziale"

Il rilevatore multigas rappresenta "un mezzo essenziale in questa fase pandemica in cui tute, maschere e visiere anti COVID 19, ci isolano ancor di più dall'ambiente circostante impedendoci di riconoscere eventuali situazioni di pericolo per i pazienti ed anche per noi stessi soprattutto nel periodo invernale in cui il rischio di perdite di gas e malfunzionamenti di camini e sistemi di riscaldamento è maggiore”.

Conclusioni

Le due pazienti, trasportate rapidamente a Cattinara, vista la gravità dell’intossicazione da monossido di carbonio avuta e "gli elevati valori di carbossiemoglobina presente nel sangue associati alla sintomatologia", sono state prontamente trattate in Camera Iperbarica, unica terapia disponibile ed emergente per tale pericolosissima patologia.

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