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Cronaca

MOOD, boom per gli occhiali da sole-lego creati da un triestino

È MOOD-mania, gli occhiali da sole che "cambiano insieme al tuo stato d'animo" realizzati su base lego, i celebri mattoncini protagonisti della vita di tanti bambini da generazioni. MOOD sarà disponibile per i pre­ordini l'1 settembre 2015 su www.m-o-o-d.com attraverso Kickstarter

È MOOD-mania, gli occhiali da sole che "cambiano insieme al tuo stato d’animo" realizzati su base lego, i celebri mattoncini protagonisti della vita di tanti bambini da generazioni.

Il creatore di questo innovativo prodotto è il trentenne triestino Federico Vitiello. Dopo aver frequentato il Liceo scientifico Oberdan, Dal corso di laurea in Tecnologie Web e Multimediali dell'Università di Udine arriva a IKON, dove ricopre il ruolo di SEO e Web Marketing specialist. La sua passione per la tecnologia applicata all'usabilità e il marketing gli ha permesso di portare  idee e innovazione in ogni nuovo progetto.Nel 2011 ha co­fondato (coordinando sviluppo e marketing) 20km.info, tech startup che fornisce  alle PMI strumenti di web marketing usabili perfino da principianti totalibrick.

https://www.youtube.com/watch?v=BRi-hJynvHQ

MOOD sono dunque un paio di occhiali da sole con una singola montatura e infinite combinazioni di design grazie ai mattoncini che vi si aggiungono. MOOD non è ufficialmente affiliato a LEGO TM, Mega  Bloks, PixelBlocks, KRE­O, o K'nex Bricks TM. Semplicemente è compatibile con tutti i suddetti  sistemi di incastro.

Con ogni paio di occhiali da sole MOOD si ottiene un set di mattoncini MOOD ottimizzati per  rendere al meglio su occhiali da sole e ampliare i propri orizzonti creativi con l'aggiunta di  lettere, numeri e simboli. MOOD sarà disponibile per i pre­ordini l’1 settembre 2015 su www.m-o-o-d.com attraverso  Kickstarter. In questo momento alcuni prototipi stanno girando il mondo a Hong Kong, New  York, Tokyo, Ibiza, Londra, Milano, Dubai. In tutto il mondo i MOODERS li stanno già provando,  inventando la propria versione degli occhiali da sole, condividendone le foto on­line con  #MOODglass #MOODERS, e anche suggerendo nuovi mattoncini MOOD sul gruppo facebook  MOODERS. Le migliori grafiche saranno scelte online dalla community stessa e saranno poi  dati in omaggio ai MOODERS che acquistano MOOD il 1 settembre come ringraziamento per  aver supportato MOOD fin dall’inizio.

MOOD

L'INTERVISTA A FEDERICO VITIELLO

Gli occhiali da sole MOOD sono un prodotto di qualità? 

Stiamo collaborando con un famoso produttore di occhialeria italiano che è pronto ad andare in  produzione non appena termina la campagna di crowdfunding. Ci hanno permesso di  selezionare il miglior materiale a disposizione per costruire un occhiale. Lenti Carl Zeiss:  protezione totale ai raggi UV, innovativo anti­riflesso, e resistente ai graffi. Montatura in  policarbonato robusto e flessibile con finitura in nero opaco e verniciatura interna. Forma  ergonomica, studiata per adattarsi a tutti i volti e tipi di testa.

Chi c'è dietro MOOD?

L'idea e il progetto iniziale viene a Federico Vitiello (Trieste, Italia) nel gennaio 2014. Insieme ad un amico stampa in 3D i primi prototipi e va per le strade di Berlino, Parigi e  Budapest, invitando la gente a caso per provarli e assemblare i propri occhiali.

Il feedback è travolgente. Una volta tornato a casa assembla una presentazione delle migliori foto e inizia la costruzione  di una squadra. Marco Davanzo e Silvia Oliverio, anch'essi con sede a Trieste, saltano  completamente a bordo e diventano la colonna portante del progetto, ben oltre il loro ruolo  ufficiale di designer grafici. Blaz Kemperle progetta il logo e il sito web di MOOD. Stefano  Pisciotta è responsabile del marketing e dei brevetti. Matija Milkovich finalizza il prototipo.  Studio di Riiba realizza i video promozionali. Molti altri modelli, fotografi e artisti hanno  contribuito da Parigi a Budapest. MOOD ha sede presso l'acceleratore di startup Impact Hub  Trieste che fornisce un’ottima rete di connessioni e un bellissimo ufficio da cui lavorare.

Cosa ti ha spinto a sviluppare il tuo progetto/diventare libero professionista?

Lo scorso anno, 2014, ero “sistemato”. Ho avuto la fortuna di poter amministrare ed essere  socio di una agenzia di web marketing, sorella di due importanti agenzie locali. Portfolio clienti  nazionali già avviato e buone soddisfazioni economiche personali.  Eppure è arrivata la crisi personale.  Non riuscivo a togliermi dalla testa quella voglia di mettermi realmente in gioco. Di costruire  qualcosa da zero. Ricordo un episodio della mia infanzia, quando mia nonna mi chiese cosa volevo fare da  grande. “io sarò un inventore!”. “E cosa inventerai nevodo?” (mia nonna è friulana di Marano  Lagunare). Ed io convinto: “La catapulta!”. “Ma la catapulta l’hanno già inventata...” “E io  l’invento di nuovo” senza batter ciglio.  Non avevo ben capito il concetto di invenzione...  Ed è con lo stesso spregiudicato ottimismo che a novembre mi sono licenziato per andare ad  re­inventare qualcosa che già esisteva. Un paio di occhiali.

Dove ti vedi fra 1 anno?

È difficile fare previsioni quando ci si trova nelle primissime fasi di startup. Però so cosa mi  auguro. Finora abbiamo (il mio team ed io) vissuto diversi mesi di lavoro intenso nella parte di  iceberg immersa sott’acqua. Ora ci sentiamo a un pelo dalla superficie. Mi auguro però che la parte emersa non sarà troppo  diversa da quello che abbiamo vissuto finora. Mi auguro di continuare a collaborare con persone che lavorano divertendosi, che dedicano ogni loro energia quando ce n’è bisogno,  persone da cui sto imparando molto. E’ questo l’aspetto più affascinante di questa avventura.

Cosa vuol dire per te Impatto sociale? Che valore ha all'interno della tua impresa o che valore vorresti che assumesse?

Ho sempre desiderato lavorare in un’azienda in cui l’opinione indipendente è ascoltata e  incoraggiata. Un luogo in cui non si fanno le cose solo perché così si è sempre fatto. Certo, è  importante imparare dalla storia degli altri. Ma è ancora più importante mantenere sempre uno  spirito critico. E’ questa la chiave per non vedere problemi, ma soluzioni che aspettano di  essere pensate. Un’azienda che tiene questo principio al proprio centro è fonte d’ispirazione e  crescita per tutte le persone coinvolte.

Come è nata l’idea di MOOD?

A gennaio 2014 volevo creare un paio di occhiali per me stesso da poter utilizzare in barca o  andando ad arrampicare. Volevo un paio di occhiali confortevole e durevole. Ma cercavo anche  qualcosa che potesse essere diverso, che mi permettesse di esprimere la mia personalità.  Questo desiderio ha incontrato la mia passione per i Lego, il gioco di costruzioni che ha  stimolato la creatività di innumerevoli generazioni. Con i mattoncini abbiamo tutti imparato ad  immaginare e poi creare, smontando e re­immaginando e rimontando all’infinito. Penso che  questo sia un concetto ben più forte del solito ciclo compra­usa­getta.  Ho coinvolto Henry Bonamigo, amico modellatore 3D che a partire dai miei schizzi a penna ha  realizzato il primo prototipo.  Orribile.  Ma non ci siamo arresi, Abbiamo re­immaginato. Due cicli di errori e correzioni e ci siamo  ritrovati in mano un modello realizzato con stampante 3D con il look che desideravo. Un paio di  occhiali semplici, puliti.  E’ a quel punto che ho capito di avere in mano più di un paio di occhiali.  Avevo creato una piattaforma di espressione personale. Qualcosa che poteva essere minimal  fashion ma anche sfacciatamente eccentrico a seconda dei mattoncini che ci mettevo su.  Mi sono accorto che gli occhiali raccontano una storia affascinante. Perché comprare un  occhiale per una situazione formale e uno per quando siamo in vena di fare festa? Avevo creato qualcosa che va oltre la personalizzazione. Un oggetto che si adatta e influisce  sul tuo mood del momento. Infinite volte. E nel febbraio 2014  è nato il marchio MOOD e il sito www.M­O­O­D.com disegnati e realizzati  da mio fratello, Blaz Kemperle.

Da febbraio 2014 ad ora ti sei dedicato a MOOD?

A febbraio 2014 ho ricevuto l’offerta di gestire un’agenzia di web marketing. Il tipo di offerta che  non si può rifiutare. Ho messo così da parte l’idea embrionale di MOOD per dedicarmi  all’agenzia. L’esperienza in agenzia è durata pochi mesi. Il tarlo di creare qualcosa di mio non  mi usciva dalla testa. Ho dato le dimissioni a novembre senza nemmeno ricordarmi di MOOD.  Avevo l’idea di creare un nuovo tipo di vacanza in barca a vela, idea che mi avrebbe portato in  Australia a febbraio 2015. Poi invece a gennaio mi sono ricordato degli occhiali da sole e ho  deciso di testare se l’intuizione di un anno prima avesse qualche valore. Ho preso un blablacar fino a Berlino, lì ho fermato persone a caso per strada invitandole a  reinterpretare gli occhiali a modo loro, raccogliendo le email degli interessati a comprarli. Il feedback è stato travolgente. Tornato, ho assemblato un video con le facce fotografate e mi sono messo alla ricerca di un  team che mi accompagnasse in questa avventura.  E’ così che sono entrato in contatto con Marco Davanzo e Silvia Oliverio. Entrambi grafici  freelance di Trieste. Da febbraio Marco e Silvia sono la colonna portante dell’intero progetto. Mi  accompagnano in scelte strategiche, pianificazione e realizzazione del materiale promozionale,  presenza sui canali social, investimenti di tasca nostra su prototipi e materiali. Senza di loro non  saremmo mai arrivati fin qui. Stefano Pisciotta, segue marketing, marchi e brevetti da Milano. Matija Milkovich ha finalizzato il  prototipo. Riiba studio ha creato i video promo.

Hai avuto interessi da grandi aziende?

MOOD è pubblico da poco più di una settimana, senza alcun budget promozionale, si basa  unicamente sul passaparola delle persone interessate. Non vogliamo per ora proporci a grandi  aziende perché non vogliamo solo creare un nuovo paio di occhiali. Vogliamo provare a  cambiare le regole del gioco. Abbiamo già ricevuto offerte da alcuni investitori. Cortesemente  rifiutate perché vogliamo essere fedeli al modello che ci siamo prefissi di perseguire. Il primo di settembre gli occhiali MOOD saranno disponibili in pre­acquisto dal sito www.m-o-o-d.com tramite la piattaforma di crowdfunding Kickstarter. Se e solo se abbastanza persone   saranno interessate al punto da pre­acquistarli, li produrremo e MOOD diventerà un reale  prodotto. Crediamo che questo sia un modo più corretto di fare impresa. Non cerchiamo di fare il lavaggio  del cervello alle persone a suon di annunci pubblicitari, ma proponiamo qualcosa che se piace  realmente si realizza, altrimenti è stato un bell’esperimento.

Il lancio ufficiale sarà a settembre. Cosa sta succedendo però in questo momento, cosa  bolle in pentola? 

Dal 23 luglio abbiamo cominciato a portare MOOD in eventi e serate del triveneto.  Raccogliendo reazioni entusiaste dai partecipanti e simpatiche foto che stiamo condividendo sui  nostri canali social. Nelle prossime settimane MOOD sarà presente a Hong Kong, Pechino,  Ibiza, Londra, New York... Nel giro di pochi giorni abbiamo ricevuto offerte di promozione di  MOOD da tutto il mondo. E ciò è fondamentale per noi. Una campagna di crowdfunding per  essere efficace ha bisogno di partire bene già il primo giorno (1 settembre 2015) e se non  fossero le persone stesse ad aiutarci condividendo foto e video di MOOD con gli amici, non  avremmo la possibilità di farci conoscere perché non possiamo permetterci il budget  pubblicitario che di solito viene investito dai grossi brand per il lancio di un prodotto. 

Cosa dice la Lego riguardo i vostri occhiali?

Ormai da diversi anni il sistema di incastro Lego non è più protetto da copyright. Esistono infatti  diverse aziende che creano mattoncini compatibili, con marchi diversi. Insieme ad ogni paio di occhiali sarà possibile acquistare anche i mattoncini MOOD bricks  progettati per avere la massima resa sugli occhiali e moltiplicare all’infinito le possibilità di  divertimento grazie a combinazioni di colori, lettere e simboli. Inoltre i fan di MOOD, che chiamiamo MOODERS possono suggerire le loro grafiche preferite  postandole nel gruppo Facebook www.facebook.com/groups/mooders/. Sarà la community  stessa a selezionare le migliori, che poi stamperemo e doneremo in omaggio a chi preacquista  il primo settembre, giorno del lancio, come ringraziamento a chi ci ha supportato fin dall’inizio. Stiamo inoltre avviando collaborazioni con artisti internazionali che produrranno edizioni limitate  di mattoncini che esprimono il loro stile. Esploriamo anche la possibilità di avere mattoncini in  materiali preziosi come oro o swarovski. Dopo settembre poi continueremo a raccogliere i  suggerimenti della community di MOODERS per creare set di mattoncini pensati e votati dalla  community stessa. 

Perché hai scelto trieste per la progettazione e lancio del tuo prodotto?

So che il tema ricorrente abbinato a Trieste è “no se pol”, e so che tanti si lamentano della  burocrazia italiana. Ma se devo essere sincero io a Trieste ho trovato un ottimo ambiente per  partire. Trieste è una città di confine che mi ha permesso di essere velocemente in tutto il centro  Europa, a Trieste ho trovato il prolifico ambiente di Impact Hub, acceleratore di startup situato  nel cuore della città, che non solo è un piacevole ambiente di lavoro, ma fornisce anche buoni  contatti con un network internazionale di professionisti. A Trieste vive e lavora la maggior parte  del team MOOD. E io, nonostante sia uno spirito nomade, amo profondamente questa città.  Ogni mattina presto vado a correre in bosco e nuotare al largo della strada costiera e mi sento  in vacanza. Non ci sono molti luoghi al mondo dove la qualità della vita è così alta. E poi c’è il  mare. E che mare!

Dove posso seguire MOOD?

www.m-o-o-d.com

https://www.youtube.com/watch?v=BRi-hJynvHQ

www.facebook.com/MOODglass

www.facebook.com/groups/mooders/

www.instagram.com/MOODglass

www.twitter.com/MOODglass

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