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Cronaca

Mosul, Andolina: «La guerra non è finita, l'inferno è ancora sulla terra»

Il dott. Marino Andolina da tre settimane si trova a Mosul e ogni giorno documenta su Facebook le strazianti vicende legate alla guerra

«Stamane ci arrivano venti soldati feriti e fratturati dopoché un "suicide bomber" é riuscito ad entrare nella loro caserma. Finiti i posti per terra, qualcuno ha aspettato all'aperto. Dovrebbero sopravvivere tutti, a differenza di un ufficiale qui molto conosciuto ed amato che ieri sera é stato colpito da un cecchino all'arteria femorale. É arrivato da noi troppo tardi. La sua partenza in un sacco nero é stata salutata dai commilitoni in lacrime con raffiche di kalashnikov verso il cielo. Si sta come d'autunno, sugli alberi le foglie».

Scrive così il dott. Marino Andolina che da tre settimane si trova a Mosul in Iraq e ogni giorno documenta su Facebook le strazianti vicende legate alla guerra. 

«La guerra non è finita, anzi si è incrudelita. Il numero delle vittime è aumentato e l'inferno è ancora sulla terra. Ci sono cadaveri, feriti, donne che muoiono di sete per dare da bere ai loro figli» ha dichiarato il dottore a Telequattro portando la propria breve testimonianza sulla fine del conflitto.

Anche se la guerra è conclusa come scrive Andolina, restano gli attacchi suicidi e gli effetti sui civili, soprattutto sui bambini che, a causa della malnutrizione, subiranno danni permanenti.

«La guerra è finita. Questa volta pare vero. Stamane gli ultimi morti da pallottola e da sete. Ora non c'è più una situazione di guerra, ma di normale controllo del terrorismo. Per noi non è finita. Stanno sparando in aria come indemoniati e gli ufficiali non riescono a fermarli. Tutto quello che sale poi torna giù, e le pallottole seguono le leggi della fisica. Per ora solo un ferito lieve, poi vedremo. Domani di nuovo fame e malattie» si legge scorrendo tra i suoi post.

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