rotate-mobile
Cronaca

Motosoccorso, Ugl Sanità: «Luci e ombre ma troppe perplessità, meglio investire sulla seconda automedica»

Ad affermarlo in una nota sono il Responsabile regionale Ugl Sanità Fvg, Matteo Modica assieme al collega triestino, Enrico Viezzoli

A seguito del sondaggio promosso dal consigliere comunale Cavazzini di Forza Italia sull'utilizzo del motosoccorso e pubblicato sui social nei giorni scorsi, interviene l'Ugl Sanità

«Apprendiamo, con un certo stupore, che il giudizio su iniziative della Azienda Sanitaria come quella del c.d. ‘motosoccorso', vengano salutate positivamente da un Consigliere Comunale affidandosi a ‘sondaggi’ lanciati sui social network di dubbia valenza scientifico-statistica». 

Ad affermarlo in una nota sono il Responsabile regionale Ugl Sanità Fvg, Matteo Modica assieme al collega triestino, Enrico Viezzoli.

«Quello che ci rende perplessi è come l’utilizzo del motosoccorso, seppur sotto certi aspetti lodevole, possa trovare una qualche utilità scientifica se non vi è presente la figura, a bordo della moto, dell’infermiere. Infatti, i volontari che vi operano, seppur abilitati alle manovre di rianimazione cardiopolmonare con il defibrillatore, non possono - per legge - eseguire manovre riservate a questa categoria di operatori, come ad esempio una misurazione di pressione o la rilevazione della glicemia». 

«Ci chiediamo inoltre - proseguono i sindacalisti - come l’intervento del motosoccorso abbia evitato l’invio dell’ambulanza in certi casi. Ma chi si è assunto l’onere di dire al paziente di rifiutare l’ospedalizzazione? È intervenuto sul posto un medico? Chi ha fatto la diagnosi? Tutte incognite che ci rendono perplessi più che altro nel strombazzare meriti ad una Azienda Sanitaria che, facendo le parti della Regione, sta applicando quella riforma sanitaria che tanto sta penalizzando la sanità triestina, a scapito quindi della popolazione e del territorio».

«Non sarebbe stato meglio - propongono i sindacalisti - chiedere piuttosto l’introduzione e l’operatività di una seconda automedica diurna 7 giorni su 7 e quindi dotare Trieste e provincia di un servizio professionale avanzato? Le risorse utilizzate dall’Azienda Sanitaria, destinate alla convenzione con il motosoccorso, ad esempio, potrebbero essere destinate all’aumento della preparazione dei soccorritori con corsi per professionisti sanitari che già lavorano in 118».

«D’altra parte - ribadiscono i sindacalisti - siamo stati sempre contrari alle esternalizzazioni e chiediamo venga scorsa la graduatoria di autisti tutt’ora in vigore presso l’Azienda Sanitaria triestina». 

«L’Ugl Sanità sta lottando contro le riforme sanitarie create unicamente ‘per fare cassa’ a discapito della salute dei cittadini, e continuerà a farlo per salvaguardare la professionalità di tutti gli operatori sanitari che possano garantire veramente professionalità e tutela del cittadino, inteso come unico destinatario delle cure».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Motosoccorso, Ugl Sanità: «Luci e ombre ma troppe perplessità, meglio investire sulla seconda automedica»

TriestePrima è in caricamento