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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Movida, sanzioni progressive fino a 10.000 euro per i locali "rumorosi"

Giorgi: «Una serie di modifiche regolamentari che puntano essenzialmente ad andare incontro sia ai cittadini residenti che agli esercenti, cercando di tutelare le necessità di entrambi»

L'intento è quello di salvaguardare i legittimi interessi di due categorie di cittadini che in varie occasioni hanno finito per trovarsi su “fronti” opposti rispetto alla vexata quaestio della “movida” e dei rumori notturni, ovvero i residenti rivendicanti il diritto alla quiete e al sonno (ma anche a un maggior ordine e sicurezza personale nelle pubbliche vie) e, dall'altra parte, gli esercenti di pubblici esercizi e i titolari di svariate attività di svago, miranti a rimarcare il diritto all'iniziativa commerciale e imprenditoriale anche come fonte di occupazione lavorativa: tutto ciò trova espressione nella nuova proposta di delibera recante “Modifiche al Regolamento comunale per la convivenza tra le funzioni residenziali e le attività d'esercizio pubblico e svago nelle aree private, pubbliche e demaniali” appena approvata dalla Giunta municipale.

«Precedenti sanzioni non ben calibrate ed eccessivamente pesanti»

Nelle premesse della delibera parlano di ripetuti tentativi di “aggiustare” e modificare il Regolamento, fin da poco dopo la sua prima introduzione, nel luglio 2013, voluta dall'allora Giunta Cosolini. Le critiche degli attuali relatori sono state rivolte principalmente alle sanzioni previste «non ben calibrate ed eccessivamente pesanti per gli esercenti, duramente punibili (a esempio con giornate di chiusura) anche solo a causa di una svista o di una momentanea disattenzione», è stato sostenuto nella conferenza stampa di presentazione del nuovo testo che ha visto gli interventi dell'assessore e, tra gli altri, del consigliere comunale (anche lui Lega Nord) Michele Claudio quest'ultimo peraltro anche nella veste di coordinatore del Comitato di cittadini per il Diritto al Riposo, il direttore dell'Area Innovazione, Sviluppo Economico e Turismo del Comune Lorenzo Bandelli,  anche Bruno Vesnaver della FIPE e Antonella Rinaldi, consigliera della III Circoscrizione ed esponente del Comitato Barcola per il Riposo.

«La nuova delibera propone invece – ha spiegato in apertura l'assessore Lorenzo Giorgi – una serie di modifiche regolamentari che puntano essenzialmente ad andare incontro sia ai cittadini residenti che agli esercenti, cercando di tutelare le necessità di entrambi; e andando – per quanto concerne gli esercenti – a sostenere le loro esigenze imprenditoriali, abrogando le misure precedenti troppo drastiche e anche economicamente penalizzanti come la sanzione accessoria della chiusura per violazioni acustiche, ma, viceversa, prevedendo maggiori sanzioni per quella limitata minoranza di esercenti, forse poco più di una decina su un totale di 600 – ha osservato l'assessore -, che, non per una mera momentanea disattenzione, ma per deliberata e prolungata scelta, decidono di ignorare e sbeffeggiare le norme poste a tutela di tutti, così rovinando la possibilità di una altrimenti sostenibile convivenza».

Nuove fasce orarie per la musica e nuove sanzioni

In tal senso – ha precisato Giorgi, scendendo nel dettaglio delle nuove norme –, essendo state contestualmente disposte le nuove fasce orarie di divieto della diffusione sonora esterna, non consentita dalle ore 23 (o dalle ore 24 nelle giornate di venerdì, sabato e prefestivi infrasettimanali) e fino alle 9 del giorno successivo e altresì vietata dalle ore 14.30 alle 16 pomeridiane di tutti i giorni, con il che oltre tali orari ogni attività musicale potrà avvenire solo all'interno del pubblico esercizio o locale di spettacolo peraltro avendo cura di impedire che l'emissione di musica sia udibile al di fuori degli ambienti del locale per non compromettere il diritto al riposo ed evitare il disturbo alla quiete pubblica (Art. 6), saranno dunque ora istituite, in relazione a quanto detto, tre nuove fasce di sanzioni (Art. 8) così articolate, in funzione, come detto, del momento di accertamento della violazione: da 50 a 300 euro se la violazione è accertata entro il termine di trenta minuti dagli orari stabiliti, da 500 a 3000 euro tra il trentunesimo e il novantesimo minuto, da 2000 a 10000 euro se la violazione è accertata oltre il 90esimo minuto dagli orari stabiliti. Quest'ultima e più pesante sanzione sarà direttamente applicata anche a chi abuserà delle deroghe previste (Art. 7), con estensione dell'orario consentito per le attività musicali fino all'1 del giorno successivo, per le speciali giornate del 14 febbraio (San Valentino), da Giovedì grasso a martedì (ultimo di Carnevale), l'8 marzo (Festa della Donna), dal giovedì al sabato della “Maratona di Trieste”, il 14 e 15 agosto (Ferragosto), dal giovedì al sabato della “Barcolana”, il 31 ottobre (Halloween), il 31 dicembre (San Silvestro, in questo caso fino alle ore 3), e ancora, sempre fino all'1, nelle giornate di sabato e prefestive estive comprese tra il 15 giugno e il 15 settembre; e per chi oltrepasserà i suddetti limiti orari più ampi concessi per queste particolari occasioni alla sanzione monetaria si assocerà anche la revoca del provvedimento di deroga.

Vetro vietato dalle 24 alle 5 del mattino e lotta all'alcolismo

Per le altre violazioni al Regolamento, considerate di minor gravità rispetto alle violazioni acustiche, saranno applicate sanzioni relativamente meno pesanti, comprese tra i 100 e i 600 euro per ogni violazione accertata. Tra queste vi sono anche quelle relative al divieto di vendita di bevande in contenitori di vetro e contrasto all'abuso di alcool (Art. 5) finalizzate a ostacolare e ridurre i comportamenti aggressivi e di sostanziale inciviltà determinati dall'abuso di bevande alcoliche e dall'abbandono delle bottiglie sul suolo pubblico. A tale scopo sarà vietato, ai titolari di attività commerciali in sede fissa o su aree pubbliche, di esercizi artigianali alimentari, di pubblici esercizi e di circoli privati nonché ai responsabili di manifestazioni pubbliche o private, di effettuare la vendita, per asporto o mediante distribuzione automatica, di bevande in contenitori di vetro dalle ore 24 fino alle ore 5 del mattino successivo. Ai titolari di esercizi artigianali alimentari tale vendita di bevande in contenitori di vetro sarà tuttavia consentita ma solo se effettuata contestualmente alla vendita di beni alimentari di produzione propria ed esclusivamente per il consumo immediato all'interno dei locali.

Parimenti sarà vietata la pubblicizzazione di offerte speciali di somministrazione di alcolici valide dopo le ore 22 e prima delle ore 6 del giorno successivo. I titolari o gestori dovranno adottare le necessarie misure di controllo, esponendo altresì, all'interno dei locali e aree di pertinenza, un apposito avviso informativo per il pubblico. Sarà invece fatta salva la consegna a domicilio. Per quanto riguarda la somministrazione e il conseguente consumo di bevande in contenitori di vetro negli spazi pubblici esterni degli esercizi e nelle aree private a uso pubblico questa sarà  vietata dalle ore 0.30 alle 5.

In attesa di una rivisitazione ancor più ampia e puntuale

«Per giungere a questo nuovo testo è stato indispensabile un lungo lavoro, iniziato ancora nel settembre scorso (cioè da subito dopo l'insediamento della nuova Giunta Dipiazza) - ha spiegato Giorgi -, fatto di contatti e confronti con le categorie e con i diversi Comitati di residenti (ne sono sorti ben otto su questo delicato tema, in varie zone della città); un lavoro complesso che ha alla fine prodotto un primo buon risultato sul quale abbiamo registrato per ora reazioni positive o almeno abbastanza fiduciose. Anche per questo sforzo comune desidero ringraziare oltre ai nostri Uffici dell'Area Sviluppo Economico e Turismo e della Polizia Locale, i rappresentanti delle categorie e in primis la FIPE e i Comitati cittadini per la loro passione ma anche preparazione nel rivendicare il giusto e basilare diritto alla quiete. Precisando infine che questa delibera, che andrà presto all'esame e al voto del Consiglio Comunale, si propone di apportare le prime e più essenziali modifiche al “vecchio” Regolamento, per superarne intanto le storture più evidenti, in attesa di una rivisitazione ancor più ampia e puntuale che affronteremo, sempre proseguendo nel dialogo con le categorie e con i residenti, dopo l'estate»

«Strumento più equo»

Dopo l'Assessore è intervenuto il capogruppo della Lega Nord in Consiglio Comunale Paolo Polidori, anche in rappresentanza del vicesindaco Roberti, stigmatizzando «l'impostazione ideologica del precedente Regolamento, ingiustamente punitivo in quanto incapace di distinguere chi davvero merita di venir sanzionato, dalle situazioni che si possono invece ancora correggere senza colpirle in modo grave o addirittura irreversibile»; e lodando invece il nuovo strumento regolamentare «più attento ed equo, con le sue sanzioni progressive e mirate a chi compie i veri e inaccettabili abusi». Ancora Polidori ha delineato il prevedibile prossimo percorso di approvazione della nuova Delibera che, dopo l'acquisizione dei pareri dei Consigli Circoscrizionali e i necessari passaggi in Commissione, potrebbe giungere nell'Aula Consiliare già lunedì 24 luglio, per poi entrare in vigore verso metà agosto.

«Conduzioni selvagge di taluni esercizi pubblici»

È seguito l'intervento, ampio e appassionato, del consigliere comunale Michele Claudio il quale, anche quale presidente del Comitato per il Diritto al Riposo, ha voluto ricordare, con toni molto decisi, «una battaglia ormai ventennale che conduciamo contro certe conduzioni selvagge di taluni esercizi pubblici, sulle quali esistono documentazioni di situazioni da “terzo mondo”, ivi compresi gli insulti e le minacce che i residenti devono subire se osano protestare a fronte di circostanze che finiscono per costituire veri e propri pericoli per la salute di chi si trova ad abitare in certe zone».  E ricordando come vi siano ripetute norme e sentenze a tutela del riposo, tra le quali una del TAR che ribadisce come il diritto al riposo, in quanto basilare per la salute psico-fisica, debba prevalere sul profitto economico di alcuni, il consigliere Claudio ha sottolineato come il nuovo Regolamento costituisca «un indubbio passo avanti per finalmente colpire i principali prevaricatori».

«Passo in avanti, ma resta il nodo dell'"udibilità"»

Soddisfazione, sull'altro “versante”, anche per Bruno Vesnaver della FIPE (federazione pubblici esercizi) che ha parlato di «un grande lavoro svolto e di un passo avanti verso la chiarezza, pur restando il nodo sull'interpretazione dell'”udibilità” dei suoni e del rumore, non facile, anche tecnicamente, da risolvere. In ogni modo, mentre lavoreremo ancora con il Comune per ulteriori perfezionamenti, avvieremo nella categoria – ha concluso Vesnaver - una "campagna per il buonsenso", per isolare le "mele marce" e salvaguardare chi lavora con coscienza. Mentre sarà anche necessario un impegno economico per realizzare e installare opportuni accorgimenti per il massimo possibile contenimento dei rumori». Sempre per la FIPE, anche Laura Tonero ha rimarcato il «confronto civile che si è svolto in questi mesi fra le parti interessate, portando alla condivisione di un documento d'altronde ancora perfezionabile».

«A Barcola situazioni di totale invivibilità»

Ultimo intervento quello di Antonella Rinaldi, consigliera della III Circoscrizione ed esponente del Comitato Barcola per il Riposo che, unendosi ai precedenti toni sostanzialmente positivi e soprattutto agli auspici di novità comunemente espressi, ha ricordato come anche a Barcola vi siano talune situazioni di totale invivibilità dovute ai suoni assordanti emessi da alcuni locali, augurandosi che anche qui, con le nuove norme, le cose possano migliorare.

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