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Cronaca Muggia

Muggia: antenna di Santa Barbara e sito archeologico, una strana simbiosi

24.08.2014 | 17:24 - La realizzazione avvenuta dell'Antenna a Santa Barbara non sarà sicuramente un passo indolore nella politica di gestione del territorio del Monte Castellier ma porterà pesanti ripercussioni anche dal punto di vista economico-sociale.

La realizzazione avvenuta dell'Antenna a Santa Barbara non sarà sicuramente un passo indolore nella politica di gestione del territorio del Monte Castellier ma porterà pesanti ripercussioni anche dal punto di vista economico-sociale.
Effetti negativi sicuramente sproporzionati rispetto ai benefici che il comune ritiene di ottenere eliminando uno dei tanti tralicci abusivi esistenti sul colle di Chiampore. Colle muggesano dove il problema antenne (uno dei più gravi in Italia) non è stato ancora risolto dopo trent'anni e svariati cambi di amministrazioni comunali.
A tal prantenna 2-2oposito viene spontaneo chiedersi come si coniughi la dichiarazione di Muggia, basata su un discutibile piano di delocalizzazione antenne che sostiene che il monte Castellier è il luogo che sembra rispondere maggiormente a tutti i criteri richiesti, con la politica di valorizzazione naturalistica espressa dal PRCG di Muggia e soprattutto con l'area archeologica della zona.
Area che è stata investita da interventi rilevanti come il percorso turistico-didattico del Castelliere di Elleri ed il sentiero naturalistico facente parte della traversata muggesana con impiego di cospicui finanziamenti pubblici.
Inoltre sono partiti i lavori di ripristino della necropoli che completeranno quelli precedenti del Castelliere.
Ora vicino a tanta cultura ci sta un traliccio di 42 metri su terreno privato adiacente ai suddetti siti archeologici alle zone vincolate e sulla strada di accesso alle stesse, proprio accanto al cartello didattico che costituisce il primo elemento di guida e apprendimento.
Oltretutto, nonostante il ritrovamento di un muro romano durante gli scavi per la base in cemento del traliccio il comune con il proprietario delle emittenti radio sono riusciti a stipulare un accordo con la sovraintendenza.
Accordo che permette di rimanere nel sito per non più di 18 mesi dall'inizio delle trasmissioni per poi essere spostato in un sito alternativo che lo stesso piano delocalizzazione prima citato ha individuato in pieno bosco. (E da questa mossa che si evince che il comune di Muggia e il suo PRGC è di stampo prettamente ambientalista?)
Visto che il problema si poteva risolvere totalmente tramite assoggettamenti a vincoli di inedificabilità compresi in zone messe sotto vincolo paesaggistico-panoramico-archeologico mi chiedo come mai dopo tante richieste fondate (visto il ritrovamento del muro che non sarà sicuramente l'unico in zona e l'area boschiva di particolare pregio ed interesse naturalistico) da parte dei cittadini a mettere sotto vincolo l'intera zona boschiva di monte Castellier la sovraintendenza non si è ancora mossa anzi ha permesso di costruire un plinto di cemento di dimensioni considerevoli che sicuramente non potrà essere rimosso neanche dopo 18 mesi.
Cui prodest?
Non sicuramente alla natura!
                                                                                                        

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