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Cronaca

Museo ferroviario di Campo Marzio, Serracchiani: «Iniziati i lavori di ristrutturazione»

L’obiettivo è di aprire il cantiere nell’ala di via Giulio Cesare entro i primi di ottobre di quest’anno e riaprire il Museo ai visitatori entro il 2020

«Sono iniziati i primi lavori urgenti di messa in sicurezza del Museo ferroviario di Campo Marzio». Lo rende noto la presidente della Regione Debora Serracchiani, che ha promosso e sottoscritto il Protocollo d’intesa del 18 luglio 2017, con cui è stato definito il percorso di riqualificazione del complesso museale di Trieste Campo Marzio, struttura dove nei giorni scorsi hanno effettuato un sopralluogo Mauro Moretti e Luigi Cantamessa, presidente e direttore della Fondazione FS, assieme a Giuseppe Albanese, direttore territoriale Produzione FVG di Rete Ferroviaria Italiana. Firmatari del documento sono il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Ferrovie dello Stato Italiane, Rete Ferroviaria Italiana, Fondazione FS Italiane e Comune di Trieste.
Serracchiani ha potuto accertare che «di fatto, questi interventi costituiscono già l’avvio della definitiva ristrutturazione dell’immobile destinato a Museo, in quanto propedeutici allo sviluppo del programma più ampio di recupero e valorizzazione del sito». L’avvio delle prime opere, che è stato comunicato alla Sovrintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia, è indirizzato dalla necessità di salvaguardare l’integrità dell’immobile, rispetto al progredire di fenomeni di infiltrazione di acque meteoriche, e quindi consiste prevalentemente nella impermeabilizzazione della copertura.
«Il progetto esecutivo della ristrutturazione – ha precisato la presidente - è attualmente in via di ultimazione. Le procedure di affidamento in appalto dei lavori si attiveranno una volta ottenute tutte le necessarie autorizzazioni dalla Soprintendenza di Trieste. L’obiettivo è di aprire il cantiere nell’ala di via Giulio Cesare entro i primi di ottobre di quest’anno e riaprire il Museo ai visitatori entro il 2020.
«Si è messa in moto concretamente la macchina del restauro – ha aggiunto Serracchiani - e nel Museo si sentono finalmente risuonare i rumori del cantiere che prende vita. Sono davvero contenta che sia premiata la tenacia dei volontari che hanno lavorato per anni a custodire e valorizzare un bene che presto diventerà un polo culturale e turistico a beneficio di tutta la città. Questa struttura infatti è unica nel suo genere in Italia: una “stazione-museo” collegata alla rete ferroviaria da cui – ha concluso - potranno partire o arrivare treni storici».

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