Interporto Trieste, Nicoli (Fi): "Quattro milioni dalla Regione ma nulla dallo Stato"
Il capogruppo di Forza Italia: “Il primo soggetto gestore a dover investire dovrebbe essere l’Authority, dalla quale non vedo altrettanto impegno nei confronti del Fvg”
“Bene l’emendamento da 4 milioni di euro inteso a potenziare il sistema di logistica e trasporti di Trieste, ma attenzione: non sia sempre la Regione ad andare incontro allo Stato, ovvero all’Autorità di sistema portuale e a Rfi, che poco o nulla stanno mettendo sul piatto per il Fvg”. Lo afferma il capogruppo di Forza Italia, Giuseppe Nicoli, intervenuto nella I commissione integrata, nel corso dell’esame del ddl 141 (assestamento di bilancio 2021-2023).
“La Regione – spiega Nicoli – concederà un contributo straordinario da 4 milioni di euro a Interporto Trieste spa, per interventi di elettrificazione, ammodernamento e messa in funzione di raccordi ferroviari nell’ambito del comprensorio interportuale di Fernetti e di Bagnoli della Rosandra: tutto bene, ma va rilevato come il primo soggetto gestore a dover investire dovrebbe essere l’Authority, dalla quale non vedo altrettanto impegno nei confronti del Fvg”.
“La Regione – continua - non può stare a guardare orientare le sue infrastrutture per fare del Fvg un enorme piazzale merci, ma ha il dovere di sviluppare quelle che potenziano le aree industriali e artigianali ai fini della trasformazione delle merci che provengono da vettori navali o ferroviari. Lo Stato ha le risorse per intervenire direttamente sulle ferrovie, ma non c’è alcun passo avanti. Di più, sul progetto dell’alta velocità, pesa il tunnel da Bivio di Aurisina a Trieste Airport, progetto impattante, devastante e oneroso soltanto per guadagnare 6 minuti: non pare che la Regione abbia posto un’attenzione particolare affinché quest’operazione inutile non venga portata avanti”.
“Era opportuno – aggiunge il capogruppo forzista - prevedere simili cifre importanti anche a favore di opere che superino i passaggi a livello e i colli di bottiglia ferroviari, problemi che ancora oggi dobbiamo gestire senza che Rfi faccia passi avanti. Così come siamo ancora fermi con l’escavo del canale d’accesso al porto di Monfalcone”.