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Nucleare: l'Italia "boccia" il raddoppio della centrale di Krsko

Commissione Valutazione impatto ambientale del Ministero della Transizione Ecologica ha dato parere negativo, in quanto la documentazione degli sloveni "non tiene conto delle nuove conoscenze della sismologia". La centrale si trova infatti in prossimità di tre faglie attive

L'Italia boccia il progetto dell'estensione del ciclo di vita della centrale nucleare di Krsko al 2043: il parere negativo è arrivato dalla Commissione Valutazione impatto ambientale del Ministero della Transizione Ecologica, secondo il quale la documentazione pervenuta dalla Slovenia non prende in considerazione le nuove conoscenze della sismologia nè i possibili effetti causati da un potenziale incidente o atto terroristico. La commissione ha tenuto conto anche delle osservazioni della Regione Fvg e dell'analisi dell'Ogs e di quattro sismologi triestini. Questi ultimi hanno rimarcato il fatto che la centrale si trova in prossimità di tre faglie attive.

L'assessore regionale all'Ambiente Fabio Scoccimarro si ritiene "d'accordo con l’esito della VIA nazionale nei confronti quello che ho sempre ritenuto un progetto inadeguato al nostro tempo, alla concezione di ambiente e alla consapevolezza dei rischi di una centrale nucleare a fissione degli anni '80, costruita sopra un’area a medio-alto rischio sismico, per non parlare poi dello smaltimento dello scorie". 

"Ragioniamo invece sui prototipi del nucleare pulito - continua Scoccimarro -, quello delle “mini-centrali” da 300 MW che sono in fase di sperimentazione in USA, Inghilterra, Cina e Giappone. L'Italia forte delle sue tradizioni ed eccellenze dovrebbe investire sulla ricerca e sviluppo della “fusione” nucleare. Quella dei fenomeni naturali del sole e delle stelle".

La presidente del gruppo Pd alla Camera Debora Serracchiani parla di una decisione "Auspicata e attesa, anche alla luce di qualificati pareri scientifici". "Sappiamo di aver bisogno di fonti alternative a quelle fossili - conclude -, soprattutto dopo le decisioni sugli approvvigionamenti dalla Russia, ma questo deve essere incentivo a progredire non a tornare indietro". 

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