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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

«No al rigassificatore a Trieste», la Regione ricorre nuovamente al Tar

La vicenda si trascina dal luglio 2004, 12 anni fa, quando Gas Natural ha dato avvio alla procedura per la costruzione e per l'esercizio di un impianto Gnl nel territorio del Comune di Trieste

La Regione Friuli Venezia Giulia si è nuovamente rivolta al Tar del Lazio, per bloccare l'insediamento di un impianto di rigassificazione che il Gruppo catalano Gas Natural intende costruire in località Zaule, frazione di Muggia, in provincia di Trieste. Dopo aver impugnato a fine aprile 2015 davanti al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio il parere di compatibilità del progetto con il piano regolatore del porto di Trieste, espresso al Ministero dell'Ambiente dalla Commissione tecnica per la Valutazione d'Impatto Ambientale (VIA) e Valutazione Ambientale Strategica (VAS), ieri la Regione ha presentato un altro ricorso, questa volta "per motivi aggiunti", contro la Commissione Tecnica di Verifica dell'Impatto Ambientale - VIA VAS, il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, nonché nei confronti della società Gas Natural Rigassificazione Italia S.p.A.

I "motivi aggiunti" che hanno indotto la Regione Friuli Venezia Giulia a ricorrere nuovamente all'organo di giurisdizione amministrativa consistono in un nuovo parere della Commissione tecnica per la Valutazione d'Impatto Ambientale, di fatto favorevole alla realizzazione del rigassificatore, parere che è stato notificato alla direzione regionale Ambiente dal Ministero dell'Ambiente lo scorso 1 giugno.

La Regione ritiene illegittime e fondate su presupposti errati le valutazioni della Commissione, che al termine della propria istruttoria ha accertato l'avvenuta ottemperanza alle prescrizioni contenute nella pronuncia di compatibilità ambientale emanata ancora nel lontano 2009.

Come noto infatti, la vicenda si trascina dal luglio 2004, 12 anni fa, quando Gas Natural ha dato avvio alla procedura per la costruzione e per l'esercizio di un impianto Gnl nel territorio del Comune di Trieste.

In sostanza «la proposizione di motivi aggiunti evidenzia ancora una volta la volontà della Regione di opporsi alla realizzazione del progettato rigassificatore di Zaule", cosicché l'ulteriore ricorso presentato ieri "è da ritenersi un atto dovuto e necessario per fermare l'iter amministrativo del procedimento autorizzativo». 

«La decisione di non procedere alla realizzazione dell'impianto è infatti già stata assunta dal Governo», ha ricordato la presidente Serracchiani, che lo scorso 10 giugno aveva incontrato il ministro allo Sviluppo economico Carlo Calenda, dal quale aveva ricevuto conferma che il rigassificatore di Zaule non è nell'agenda dell'Esecutivo.

"Abbiamo sempre nutrito la convinzione che non ci siano le condizioni per realizzare un rigassificatore nel porto di Trieste - ha aggiunto Serracchiani - sia per ragioni di precauzione, in quanto si tratta di un'attività che comporta rischi potenziali, sia in quanto il movimento di navi gasiere andrebbe a confliggere con le legittime ambizioni di sviluppo dello scalo commerciale, attualmente in pieno rilancio".

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